Può una città dal grande passato, come Mantova, svegliarsi a fine luglio città del contemporaneo? Ebbene sì, grazie all’ambizioso progetto Without frontiers. Lunetta a colori, a cura di Simona Gavioli e Giulia Giliberti per Caravan SETUP. La città simbolo del Rinascimento italiano, famosa in tutto il mondo per essere patrimonio UNESCO dell’umanità, si trasforma e aggiunge un nuovo tassello alla sua storia prestigiosa. Il quartiere popolare di Lunetta, zona residenziale caratterizzata da grandi condomini, strutture architettoniche grigie e di cemento, da sabato 30 luglio 2016, si ritrova immersa nel colore. Come ha ben detto il Sindaco di Mantova, durante la presentazione delle opere, “ogni giorno, gli abitanti di Lunetta, svegliandosi apriranno le tapparelle e vedranno il colore, l’arte e il bello. In questo modo non verranno risolti i loro problemi, ma almeno avranno una gioia e una motivazione in più per affrontare il difficile presente”.

Bianco-Valente, artisti internazionali, hanno in questa occasione sviluppato un progetto di arte pubblica. Hanno vissuto a contatto con gli abitanti del quartiere, hanno conversato con loro, ascoltato le loro storie e le critiche sul sistema di relazioni tra gli stessi concittadini. Il risultato è una scritta alta cinquanta centimetri e lunga quasi otto metri con lettere intagliate in ferro dipinte di bianco, che formano una frase positiva e propositiva quale “ti voglio conoscere”. Lunetta ospita molte etnie e lingue diverse, ma si è constatato che i vicini tra di loro non si conoscono, non c’è una rete di frequentazioni che permetta di fondare legami più profondi. Ognuno nella propria casa, chiuso e poco disponibile all’apertura verso il prossimo. Si è perso quel senso di appartenenza a un quartiere o più in generale a una città. Si vive la casa come chiuso luogo privato, dove vivere con i propri cari, e non come luogo aperto, punto d’accoglienza, dove intrecciare rapporti, amicizie e dove poter condividere. Il duo napoletano, Bianco-Valente, invita gli abitanti di Lunetta e di Mantova a conoscersi tra loro.
Corn79 ha realizzato una grande parete su sfondo nero, dove ha rappresentato la sua personale visione del Rinascimento: momento di uscita dal buio, rinascita a nuova vita. La nuova vita di Lunetta parte dallo spazio pubblico e condiviso che si rigenera attraverso azioni concrete di cittadinanza attiva. La circolarità al centro della sua opera è simbolo di perfezione ma anche di rivoluzione, un’esplosione creativa di elementi astratti che richiamano a visioni inconsce, forme primordiali d’energia che simboleggiano la forza indiscussa del ruolo dell’arte nella vita dell’uomo.

Etnik ha lavorato su due grandi e alte strutture architettoniche di forma cilindrica. Prima del suo intervento elementi grigi, ora i due volumi sono risorti a nuova vita, pieni di colore, dove compaiono le texture e i fondamenti architettonici del tessuto urbano rinascimentale e gli elementi naturali sono ispirati ai cieli rappresentati negli affreschi di Palazzo Te e Palazzo Ducale. Un richiamo all’antico trasformato e inserito in un contesto nuovo.
Perino&Vele, noti per lo stile personalissimo col quale traducono il loro immaginario figurativo in sculture, installazioni e opere su carta di grandi dimensioni, sul loro progetto per Lunetta affermano: «Attraverso il nostro wall painting, il crollo metaforico dei muri che separano centro e periferia di Mantova è realizzato con un sistema simbolico […] Attraverso i nostri simboli immaginativi apriamo uno spazio metaforico di speranza, nella quale risiede anche la possibilità di un recupero generalizzato della dimensione urbana e di una vita associata più civile e giusta. Soffermandoci sugli intenti percettivi dell’affresco della Camera dei Giganti di Palazzo Te è evidente il sistema di far sentire l’osservatore partecipe dell’evento […] vogliamo stimolare l’osservatore attraverso la stessa dicotomia, il prodotto di un processo di relazione complesso dove siamo sempre insieme centro e periferia, dentro e fuori a secondo che siamo noi a guardare o gli altri a guardarci».

L’intervento di Fabio Petani inizialmente doveva essere su una parete dalla forma triangolare; in corso d’opera l’artista ha modificato il progetto e ha esteso il suo lavoro lungo l’intera parete perimetrale di un grande capannone commerciale. La base della sua opera rappresenta una combinazione di piastrelle di ceramica, tipiche del periodo rinascimentale a Mantova, che si relazionano con tre semiarchi, riferimento al porticato di Palazzo Ducale. Inoltre viene raffigurato il fiore di loto, presente nel lago di Mantova, e la felce, elemento riconducibile alla grotta dei segreti di Palazzo Te.
Vesod ha rappresentato la sua personale idea di rinascita, ricorrendo a una immagine della tradizione: una giovane donna con capo coperto che abbraccia il suo neonato. Una contemporanea Madonna, un simbolo di nascita e di nuova vita, con il riferimento ad alcune opere rinascimentali, ma il tutto immerso in un vortice di geometrie che scompongono l’immagine.

Without frontiers ha raggiunto lo scopo: rendere a colori Lunetta, luogo escluso dai grandi flussi turistici di Mantova, ma da ora punto nevralgico dell’arte urbana e pubblica. La storica Mantova rinascimentale trova un giusto contraltare in Lunetta dove sei grandi artisti hanno offerto la loro arte, le loro idee e condiviso il loro tempo con gli abitanti per creare e infondere speranze e nuova vita.
Irene Finiguerra
BIANCO-VALENTE, CORN79, ETNIK, PERINO&VELE, FABIO PETANI, VESOD
WITHOUT FRONTIERS. LUNETTA A COLORI.
a cura di Simona Gavioli e Giulia Giliberti
dal 30 luglio 2016
Lunetta – Mantova