Sleep Well Childhood: Giuseppe Mulas a Torino

La prima mostra personale di Giuseppe Mulas (Alghero, 1995) Sleep well Childhood, realizzata a cura di Eleonora Fascetta, è fruibile presso la Galleria Alberto Peola di Torino fino al 14 marzo.

Come rievocazioni malinconiche di ricordi e divertenti giochi, le opere di Mulas sono condensati di memorie personali restituite in narrazioni universali condivise.
Concepita in un crescendo, l’esposizione si raccoglie intorno a due nuclei di lavori, le cui cromie emergono da impulsive graffiature, rivelando una narrazione personale, timida e imbarazzata. La figurazione utilizzata da Mulas viene catturata dall’universo privato della sua esperienza, alla quale sapientemente attinge per dare vita a simbologie universali, dipinte in una dimensione univoca per il pubblico e condivise con esso.

Per la prima volta in una galleria, l’artista raccoglie sotto un unico titolo tutta la sua produzione: grandi tele e alcuni disegni costituiscono la sua mostra personale, in una geografia artistica densa e stratificata. Il lavoro di Mulas, concepito come un processo riflessivo e autoanalitico del suo io di artista, di uomo, di bambino, di essere umano, ricercato e manifestato in una carattere introspettivo e intimo, viene reso al pubblico come un servizio sociale, ponendosi come un esempio, il proprio.
I’m waiting from my bathroom for the flowing night (2019) o Bleak chambers (03) (2019), raccontano in una teatralità pudica i sentimenti intimi della vergogna e della paura attraverso linee essenziali e soggetti semplici, per renderle accessibili, comprensibili e condivisibili.
La volontà di esibire una storia da condividere viene tradotta attraverso l’utilizzo di un sistema simbolico universale; in Someone is stealing the moon (2019), la banana – simbolicamente fallica – viene privata della sua carica erotica. Il soggetto, desessualizzato, acquisisce valore come elemento della narrazione a prescindere dal riferimento stereotipato che ha assunto nella nostra cultura. Un lavoro che scardina i confini della storia dell’arte andando a riprendere quegli elementi metafisici cari a De Chirico che molti anni prima aveva utilizzato in Melanconia di Giove torinese.



Giuseppe Mulas-Sleep Well Childhood-Alberto Peola 2020
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Giuseppe Mulas-Sleep Well Childhood-Alberto Peola 2020
Giuseppe Mulas-Sleep Well Childhood-Alberto Peola 2020
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L’artista mette in evidenza i sentimenti più privati facendoli emergere direttamente dalla superficie pittorica, attraverso la tecnica della graffiatura. Il colore vibrante e materico, solitamente un blu molto scuro, viene inciso con un segno semplice e deciso sulla superficie rivelando uno spazio nuovo, carico di cromatismi vibranti e luminosi gialli e viola.
I like to wear your flips-flops (2019) o There are no banana trees in my garden (2019) appartengono al secondo corpus di opere della mostra che vedono l’ampliamento della palette cromatica nei toni dell’arancione, dell’azzurro, del viola e del rosa. Le prospettive interne si intensificano per dare voce a narrazioni più complesse in cui gli elementi simbolici come ananas, noci di cocco, palme e banane, moltiplicati si trasformano in forme estetiche prive di riferimenti erotici. Il caos interno dei dipinti e le linee scivolose degli oggetti si intersecano alle immagini metafisiche che come realtà scherzose presentano storie di vita, di fecondi ricordi e di dolorosi vissuti.

In una teatralità dichiarata, Mulas sceglie di giocare con i titoli delle proprie opere presentandoli – incisi come i soggetti – all’interno delle pitture, evidenziandone ulteriormente le narrazioni; rende i soggetti universali, esplicita i suoi contenuti e li sottolinea con i titoli per avvicinarsi al pubblico e avvicinare il fruitore alla sua arte, sviluppa un invito a condividere le proprie esperienze in una dimensione collettiva.
Mulas, con la semplicità del disegno, ricrea atmosfere oniriche cariche di pathos e verità che, tratteggiate da linee familiari, diventano elementi di riconoscimento. Le figurazioni divengono così la scusa per mettersi in gioco e per tessere nuove relazioni con se stessi e con il pubblico.

Mattia Azeglio


Giuseppe Mulas

Sleep well Childhood

a cura di Eleonora Fascetta

7 febbraio – 14 marzo 2020

Galleria Alberto Peola – via della Rocca 29 – Torino

www.albertopeola.com

Instagram: galleria.albertopeola


Caption

Giuseppe Mulas, Sleep Well Childhood, 2020 – Particolare della mostra – Courtesy of Alberto Peola Arte Contemporanea, photo Beppe Giardino

Giuseppe Mulas, Remember me when I die, 2019 – Tecnica mista su tela, cm 130×110 – Courtesy of Alberto Peola Arte Contemporanea

Giuseppe Mulas, Sleep Well Childhood, 2020 – Particolare della mostra – Courtesy of Alberto Peola Arte Contemporanea, photo Beppe Giardino

Giuseppe Mulas, Sleep Well Childhood, 2020 – Particolare della mostra – Courtesy of Alberto Peola Arte Contemporanea, photo Beppe Giardino