Post – Tradition. 108 e Giulio Zanet

“Viviamo oggi nell’epoca della creatività diffusa. Il progresso tecnologico ha reso semplici e alla portata di tutti raffinati strumenti per conoscere e “fare arte”. Fotocamere sempre più piccole e facili da usare si fanno protesi leggere del nostro percepire il mondo. Programmi di grafica, scaricabili gratuitamente e in pochi minuti dal web, permettono realizzazioni una volta riservate solo a mani esperte. Il nuovo mondo 2.0 ci ha reso tutti creativi e ha invaso le strade di luci e colori. Siamo nel paese dei balocchi della creazione artistica? Non credo. Una così ampia diffusione del fare estetico si è dovuta scontrare con una povertà e prevedibile ripetitività dei contenuti. Per farsi ampia e accessibile a tutti, l’arte ha dovuto seguire quel processo di abbassamento e normalizzazione magistralmente teorizzato da Renato Barilli. Come reagire a queste opere che corrono leggere sulle onde del mare della conoscenza, come emergere da quel colorato rumore di fondo che rischia di creare una cultura anestetizzante e soffocante. Con una produzione estetica vicina ma distante, 108 e Giulio Zanét sono sfuggiti al magma luccicante della creatività diffusa attraverso un fare arte che riporta al centro le tematiche profonde del loro agire, partendo da una conoscenza vera della cultura del passato e da una sensibilità viva del presente, che non si limita alla ripetizione di pratiche diffuse ma che le comprende e le supera per farsi materia viva e mettere in discussione, o anche esaltare in parte, questo universo liquido in cui stiamo navigando.”

Post - Tradition
Post – Tradition – exhibition view (detail) – courtesy FormeUniche e gli artisti

Post-Tradition è un progetto espositivo che mette a confronto e in dialogo le opere di Guido Bisagni – 108 (Alessandria, 1978) e Giulio Zanét (Colleretto Castelnuovo, 1984). La mostra, curata da Sara Cusaro e Marco Roberto Marelli, prende il via da una precisa volontà critica, dalla consapevolezza che noi oggi viviamo ormai nell’epoca della creatività diffusa, un’epoca nella quale il progresso tecnologico ha reso semplici e alla portata di tutti raffinati strumenti per conoscere e “fare arte”. Con una produzione estetica vicina ma distante, gli artisti presenti negli spazi di Villa Casati Stampa di Soncino fuggono da questo nostro odierno “paese dei balocchi”, dall’alienante eccesso di produzioni ripetitive e di bassa qualità che invadono le nostre giornate, riportando al centro il concetto stesso di vita, di storia e di opera d’arte. Realizzazioni, quelle presenti a Muggiò, che nascono da un’attenzione sensibile verso il presente che si basa su una conoscenza profonda delle radici culturali del passato, su una precisa volontà di superare il Post-moderno per creare una nuova cultura che vada al di là delle vecchie tradizioni per fondarne di nuove. Le opere di 108, fra i maggiori esponenti del Post-graffitismo in Italia, e quelle di Giulio Zanet, che propongono un’attenta ricerca che pone il medium della pittura astratta quale strumento per la riflessione sull’esistenza quotidiana e sui limiti della sua rappresentazione, emergono dal mare indefinito degli stimoli visivi, per analizzare, comprendere e mettere in discussione questo nostra età sovraffollata da contingenti prodotti estetici.

Guido Bisagni
108 (Guido Bisagni) – Ubbidire a una cifra – 100×100, 2017 – courtesy Antonio Colombo Arte Contemporanea

108 (Guido Bisagni)

Nasce ad Alessandria nel 1978, dove vive e lavora. Fra i maggiori esponenti del Post-graffitismo in Italia, inizia la sua carriera artistica nei primi anni Novanta dopo un viaggio a Ginevra durante il quale scopre i suoi primi graffiti e inizia a studiare le forme con cui le lettere vengono rappresentate sui muri delle città. Nel 1997 si trasferisce a Milano, dove si laurea in Disegno industriale e viene in contatto con le avanguardie di inizio XX secolo. La scoperta approfondita dei grandi artisti del recente passato lo porta a cambiare il suo nome e la sua cifra stilistica. Alla fine degli anni Novanta le sue grandi forme colorate iniziano ad apparire nelle strade di Milano, Berlino, Londra, New York e Parigi. Invitato all’esposizione Nusign 2.4 a Parigi nel 2004, mostra dedicata al nuovo graffitismo europeo, e a dipingere all’Arsenale con J.R. e Daim (durante la Biennale di Venezia del 2007), nel 2008 è a Los Angeles per Nomadaz presso lo Scion Space. Oltre al “muralismo” si cimenta anche con sculture, suoni, dipinti e installazioni in decine di mostre personali e collettive, continuando però la sua personale ricerca su forma e colore. Nel 2014 partecipa alla biennale di arte urbana di Mosca Artmossphere e nel gennaio 2015 prende parte alla grande collettiva Mapping the City curata da Rafael Schacter alla Somerset House di Londra. Attivo fra gallerie private, spazi pubblici e i muri delle città a gennaio 2017 ha realizzato New Ice Age, nuova, importante, mostra personale ospitata negli spazi della Galerie Slika di Lione in Francia.

Giulio Zanet
Giulio Zanet – Senza titolo, 70x50cm, tecnica mista su tela, 2016 – courtesy l’artista.

Giulio Zanét

Nato nel 1984 a Colleretto Castelnuovo, paese montano in provincia di Torino, vive e lavora a Milano. Fra i maggiori talenti recentemente formatesi presso l’Accademia di Brera, propone un’attenta ricerca che pone il medium della pittura astratta quale strumento per la documentazione e la riflessione sull’esistenza quotidiana e sui limiti che questa rappresentazione ha nei confronti dell’esperienza. Partito da una pittura figurativa “sporca”, in linea con i pittori di formazione milanese suoi coetanei, l’ “aristocratico Zanet” (come ebbe a definirlo, in un bellissimo ritratto a parole, Tommaso Di Dio) ha condotto oggi la sua volontà estetica verso un’astrazione che, con le sue forti peculiarità, lo pone al centro del più colto panorama artistico internazionale. Nel 2008 partecipa alla collettiva Master of Brera presso il Liu Hiusu Art Museum di Shangahi. Nel 2012 è finalista al Premio Lissone, partecipa alla collettiva Crises and Rises presso l’Istitut Francais – Palazzo delle Stelline a Milano e nel 2013 è presente alla Biennale di Venezia con il progetto We have arrived nowhere. Nel 2014 collabora alla creazione della collezione autunno/inverno 2014-15 con la stilista Giulia Marani. Dopo aver partecipato a importanti residenze d’artista sparse in tutta Europa oggi espone in Italia e all’estero presso importanti gallerie private e sedi pubbliche.

 

108 (GUIDO BISAGNI) – GIULIO ZANET

POST – TRADITION

a cura di Sara Cusaro e Marco Roberto Marelli

06 marzo – 26 marzo 2017

VILLA CASATI STAMPA DI SONCINO – Piazza Giacomo Matteotti, 9 – Muggiò (MB)

www.posttradition.wordpress.com

Immagine di copertina: Post – Tradition – exhibition view (detail) – courtesy FormeUniche e gli artisti