Parlare oggi di armonia sembra quasi un controsenso, il dettaglio di una ricerca che, in maniera del tutto disarmata, non può fare altro che arrendersi alle perturbazioni geopolitiche in atto e alla rapida crescita della controversia a proposito dell’epoca geologica corrente, meglio nota come Antropocene: era in cui l’essere umano si presenta come artifex delle principali modifiche territoriali e climatiche del pianeta. Basti pensare che già nel 1957 Bruno Zevi, all’indomani di una discussione sull’utilità del sistema proporzionale, promossa da Nikolaus Pevsner presso il Royal Institute for British Architects di Londra, non esitò a dichiarare decaduta la tradizionale visione canonica di matrice classica. A soli sette anni dalla pubblicazione del primo volume del Modulor di Le Corbusier, «le proporzioni» erano state «battute». Così Zevi scriveva ripensando al dibattito, nello stesso periodo in cui Rudolf Wittkower – come ha ampiamente documentato Spyros Papapetros nel saggio del 2015 Micro/Macro. Architettura, Proporzione e Cosmologia nel mondo moderno – ancora difendeva «l’idea di una connessione tra le proporzioni architettoniche e l’aspirazione all’ordine che è innata nell’uomo». Un’idea, questa, che incontra una nuova genesi nel lavoro di Nika Neelova (Mosca, 1987), le cui opere – in mostra fino al prossimo 10 giugno presso la sezione Element della Noire Gallery di Torino – passano al vaglio del tempo anche la più minuta possibilità di sorpresa.
Sculture, per la maggior parte create con materiali recuperati da ambienti vissuti, che l’artista assembla focalizzandosi sulla realtà di interscambio tra il corpo umano, lo spazio architettonico e la geologia della terra. Il Glifo (dal greco γλύφω (glýphō), “incidere”) che dà il titolo alla mostra sorregge tanto l’unità di spazio e tempo, quanto la complessità morfologica delle opere. Un termine, scrive Domenico De Chirico nel testo che accompagna l’esposizione, che «indica ab origine un qualsiasi segno, inciso o dipinto […] un segno di base consistente in un’immagine di carattere naturalistico o geometrico».
La specificità dell’opera, la sua condensazione in forme minime, si presenta, da un lato, mediante stratigrafie visivamente dichiarate (Untitled (Lateral cut), 2019): raggruppamenti, sovrapposizioni, associazioni di polveri e colori, elementi artificiali e residui sospesi in jesmonite, rendono evidente il gioco compositivo della sedimentazione industriale e post-umana.
Corrimani rinvenuti chissà dove e integrati l’uno nell’altro per mezzo di un lavoro certosino di cancellazione degli strati, creano, d’altra parte, una serie di Lemniscate lignee (2018-2019) con richiami espliciti alla simbologia geometrica dell’otto rovesciato. Appoggiate alle pareti, addossate alle colonne della galleria oppure distese sul pavimento, stabiliscono il nesso, la conciliazione tra lo spazio e il corpo umano. Nonostante le inferenze storiche, le decadenze e le rinascite dei canoni, Nika Neelova ritrova l’armonia o, quantomeno, l’equilibrio ancora possibile nella novità di un rapporto elementare sancito dall’agire artistico.
Valorizzando oggetti e materiali caduti in disuso, l’artista russa urta la visione distopica della realtà, tanto da innescare nella memoria di chi osserva la freschezza nascente di un sodalizio fondato sui principi classici di tàxis (τάξις) e kósmos (κόσμος). Nell’opera si instaura un’organica subordinazione delle parti al tutto e si rintraccia la forma essenziale dell’identità tra ordine e bellezza. «A tal proposito e per dirla con Dante» continua Domenico De Chirico «Glyphs è un insieme di tutte le corpora celestiali e le elementali».
Luca Maffeo
Nika Neelova
Glyphs
a cura di Domenico de Chirico
12 aprile – 10 giugno 2019
Noire Gallery – Via Piossasco, 29 – Torino
Instagram: elementnoire
Instagram: nikaneelova
Caption
Nika Neelova, Lemniscate VI, 2018 – Reassembled banister handrails, 1 flight of stairs, 190x80x24 cm – Courtesy of the artist and Noire Gallery, ph. Luisa Porta
Nika Neelova, Glyphs – Installation View, Noire Gallery, Turin, 2019 – Courtesy of the artist and Noire Gallery
Nika Neelova, Glyphs – Installation View, Noire Gallery, Turin, 2019 – Courtesy of the artist and Noire Gallery
Nika Neelova, Glyphs – Installation View, Noire Gallery, Turin, 2019 – Courtesy of the artist and Noire Gallery, ph. Luisa Porta