Metonìmie, tra mémoires e réverie di Cristina Cusani e Chiara Arturo

Fino al 7 novembre 2020 sarà possibile visitare Metonìmie, mostrarealizzata a cura di Federica Palmer presso la galleria Intragallery di Napoli dove le immagini fotografiche realizzate dalle artiste Chiara Arturo e Cristina Cusani sono unite da una condivisione di intenti e di confronti estetici.
L’esposizione si dispiega pian piano al visitatore portandolo in una dimensione intimistica e personale palesata da due punti di vista differenti: Chiara Arturo presenta il progetto Fragmentum, Cristina Cusani Quando la neve.
Le immagini delle due artiste si susseguono e dialogano in una leggerezza e delicatezza estetica ben calibrata dalla sensibilità di entrambe nell’utilizzo del mezzo fotografico come strumento di indagine personale.
Quando la neve è un progetto che propone una riflessione sulla condizione umana dell’attesache, proprio come la neve, regala una specifica sensazione di sospensione. L’attesa non è altro che un momento che segna un passaggio da uno stato a un altro e che porta con sé cambiamenti di visioni e/o di situazioni. Essa può avere varie declinazioni, può essere una frattura, può essere incerta e fragile, ma può condurre a un cambiamento mostrando leggerezza e rispondendo a una necessità.
Lo stato d’animo è quindi tradotto in una serie di immagini fotografiche tramite l’accostamento di elementi simbolici e apparentemente statici. Una romantica dedica sul retro di una fotografia d’epoca “Con promessa d’amarti costantemente, nell’attesa di essere tuo per sempre” si accosta all’immagine di una piuma, il cui candore riflette perfettamente la sensazione di quel momento sospeso.



fucus_ILA8701
fuscus_ILA8708
fucusis_ILA8711
fucuso_ILA8674
fucusani_ILA8660
previous arrow
next arrow


L’utilizzo di elementi grafici come scritte e dediche in fotografie d’epoca, o l’utilizzo delle stesse immagini fotografiche ritrovate – cifra stilistica dell’artista – da spessore, in questo progetto, anche all’aspetto della memoria stessa dell’attesa.
Quel momento, e lo stato d’animo del passato, è così mantenuto in vita, richiamando quelle determinate sensazioni alla memoria.
Allemémoires di Cristina Cusani si accostano delicatamente le réverie di Chiara Arturo, nei sui frammenti.
In Fragmentum – risultato della residenza d’artista Falìa – Chiara Arturo ricerca, e ritrova, la sua dimensione di isola, derivante dalle origini della stessa artista, riferibili alla Val di Lozio (BS). In questa valle, l’artista scopre la particolarità geologica delle rocce che, apparentemente resistenti, mostrano invece una fragilità strutturale sgretolandosi al solo tocco. Questo aspetto è stato motivo di riflessione sul “frammento” come porzione isolata ma tuttavia con una propria caratteristica identità.
Le immagini si susseguono anche in questo caso per accostamenti, in cui frammenti di rocce e paesaggi estranianti si contrappongono a porzioni di rughe, occhi, cicatrici che si mostrano come mappe di isole uniche.
Mentre in Cristina Cusani è evidente l’aspetto della memoria, la dimensione di Chiara Arturo è invece quella del ricordo. I frammenti di paesaggio e le porzioni del corpo umano – per la prima volta presente nella sua produzione artistica – permettono di richiamare alla mente sensazioni e sentimenti. Essi sono uno stimolo all’atto del ricordare.
La mostra termina con uno sguardo alla collaborazione professionale e concettuale delle due fotografe nel progetto Vicinanze: piccoli dittici in cui gli scatti dell’una e dell’altra si fondono in un’unica opera d’arte. Nascondendone l’autorialità, le opere sono una riflessione sul Mediterraneo presentato in una chiave di lettura molto attuale, quella dell’attraversamento, della soglia e del confine. Al di là del concetto, Vicinanze palesa il chiaro dialogo estetico di leggerezza condotto da entrambe.

Martina Campese


Cristina Cusani e Chiara Arturo

Metonìmie

A cura di Federica Palmer

14 settembre – 7 novembre 2020

Intragallery – Via Cavallerizza a Chiaia, 57 – Napoli

www.intragallery.it

Instagram: intragallery


Caption

Metonimie – Exhibition view, Galleria Intragallery, Napoli, 2020 – Courtesy Federica Palmer