Nella sua personale Lighea, realizzata nel 2019 presso la napoletana Galleria Fonti, l’artista Renato Leotta si concentrava su un’istanza universale e ricca di simboli, il mare, per ricreare passaggi storici (descrivendolo come “elemento che mette in relazione la Sicilia con l’antichità greca”) e agganciare il suo racconto al filo letterario conosciuto (“Lighea è il personaggio centrale del racconto di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, la sirena, figlia di Calliope, apparsa al giovane studente La Ciura una mattina di agosto dal mare di Augusta”), creando, lentamente e con cura, gli scheletri per le sue storie, piantandoli in vari punti nel tempo dall’antico al moderno. In maniera analoga, nella sua attuale mostra a Rivoli, l’artista utilizza l’idea del Sole.
Renato Leotta. Sole, allestita al Castello di Rivoli e fruibile fino al 30 agosto, è un impianto di illuminazione per le sale espositive composto da quindici fari di automobile. Nelle sale “I fasti del passato settecentesco sabaudo espressi nei motivi araldici, nelle decorazioni e negli affreschi, sono metaforicamente illuminati dai fari delle automobili” – spiega curatrice. Ci troviamo al primo piano del Museo, dove l’artista dissemina i suoi oggetti – fari di macchine varie, come Fiat 127, 128, 131, 500, 600, Ducato, Alfetta 1600, Lancia Thema, Alfa Romeo 33 – situandoli tra collezioni permanenti ed esposizioni temporanee, tre le nature morte di Giorgio Morandi e ritratti di Marisa Merz, accanto alle installazioni di Maurizio Cattelan, Michelangelo Pistoletto, etc. creando spontaneamente collaborazioni nuove. È un’installazione site-specific, ossia un’opera basata sull’interazione con il suo ambiente e con le dimensioni da esso determinate.
Renato Leotta (Torino, 1982), artista di origini siciliane, vive e lavora tra Acireale e Torino. Nel 2019 è stato Italian Fellow In Visual Arts presso l’American Academy di Roma ed è co-fondatore di CRIPTA747 a Torino. Il linguaggio dell’artista spazia dalla forma fotografica tradizionale al video, dalla pittura al recupero di materiali d’archivio.
L’installazione Sole è pensata in modo da esplorare, in maniera leggermente grottesca, il legame tra la tradizione storica industriale del Piemonte (particolari storici, materiali e artisti piemontesi nell’edificio), il suo tessuto sociale attuale e il linguaggio artistico del Barocco – come spiega la curatrice Marianna Vecellio – “Barocco è considerato dall’artista come metafora di un eclettismo di stili, convivenza di pieno e vuoto nonché tendenza alla rappresentazione di una dimensione infinita dello spazio e del tempo. […] Sole invita lo spettatore a ripensare il passato con profonda ironia che, come un fantasma, riappare tra bagliori di luce e buio”. Una vigorosa scintilla installata dall’artista in parti diverse del museo, pur non essendo movimentata, ci colpisce ogni volta che viene trovata (e non è sempre facile notarla), dando sempre l’impressione di una novità infinita. Come afferma l’artista, la mostra riflette a livello metaforico il cambiamento sociale avvenuto nel territorio, che da centro legato all’industria fino alla fine degli anni Novanta del secolo scorso, ha spostato la sua attenzione verso la produzione “della cultura contemporanea dell’intrattenimento”. L’installazione è stata presentata per la prima volta in occasione di The Piedmont Pavilion, progetto nato da un’idea di Carolyn Christov-Bakargiev e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, curato da Marianna Vecellio in concomitanza con la 58a edizione della Biennale di Venezia, nel 2019.
“Muore nell’ombra la vita” cantava Celentano nel Si è spento il sole (1962), Il sole bacia i belli (2014) credeva Calonne, raccogliendo le interviste di Bukowski, e ha ragione il giovane artista Renato Leotta, riferendosi, nella sua prima personale in un museo pubblico, al sole, corpo celeste con rilevanza indiscutibile e aspetto irresistibilmente rispettabile, simbolo troppo universale per diventare mai concetto banale. Renato Leotta. Sole curata da Marianna Vecellio nel Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea è una vera boccata dell’aria fresca negli spazi piemontesi costruiti nel IX-X secolo – sia in sostanza concettuale sia visuale.
Dobrosława Nowak
Renato Leotta
Renato Leotta. Sole
A cura di Marianna Vecellio
25 febbraio – 30 agosto 2020
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Instagram: castellodirivoli
Caption
Renato Leotta, Sole, 2019 – Courtesy l’artista