Davide Da Pieve

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Davide Da Pieve (La Spezia, 1986), storico e critico d'arte, si occupa di arte contemporanea ponendo attenzione al rapporto tra pratica artistica e spazio espositivo. Ha co-curato gli atti del convegno "L'esperienza dello spazio: collezioni, mostre, musei" (Bononia University Press, 2020) e il libro "Roberto Daolio. Aggregati per differenze" (Postmediabooks 2017). Ha partecipato a convegni internazionali e talk, tra cui: Portafortuna. Uno spazio per la ricerca, la produzione e la sperimentazione: no-profit e istituzioni (Manifattura Tabacchi, Firenze, 2020); dare_SPAZI. Incontro con i protagonisti di spazi espositivi indipendenti di Bologna (Forum co-curato, Università di Bologna, 2019), About Artist run and project space (Le Houloc, Parigi, 2019); Pratiche indipendenti – L’influenza del Genius Loci (Nesxt Festival, Torino, 2019); Ù: dal Blog analogico alla disinstallazione (MAMbo, Bologna, 2018, nell’ambito di Live Arts Week VII); Lo spazio come produttore di format espositivi (Università di Bologna, 2018). Ha realizzato testi critici e curato (o co-curato) esposizioni di Filippo Cecconi, Filippo Tappi, Maarten Van Roy, Paolo Bufalini, Paul Barsch e Tilman Hornig, Simone Tacconelli, Sathyan Rizzo, Flavio Pacino, Irene Adorni, Alvaro Chior, Sara Lorusso e Guido Segni. Ha fondato nel 2018 l’Associazione culturale Metoché con la quale si occupa di progetti audiovideo ed eventi sperimentali nei quali sono stati coinvolti artisti italiani e internazionali, tra cui: Tabita Rezaire, Lorenzo Oggiano, Stine Deja, Bob Bicknell-Knight, Momu & No Es, Clusterduck, Olia Svetlanova, Karol Sudolski, Kim Laughton, Rustan Söderling, Stefano De Ponti, Alberto Novello.

Indipendenti ?

Nasce oggi #Project space, una nuova rubrica, diretta da Irene Angenica, che andrà a scoprire e indagare da vicino tutte quelle realtà, prive di scopi di lucro, che si dedicano alla sperimentazione artistica.