#ArtissimaLive – Campari Art Prize 2019: intervista a Paolo Cavallo, direttore della Galleria Campari

In occasione della terza edizione del premio fortemente voluto da Campari Group – che sarà assegnato a novembre, nella prestigiosa cornice di Artissima 2019 – abbiamo intervistato Paolo Cavallo, direttore della Galleria Campari, luogo di arte, storia e cultura, fruibile a Sesto San Giovanni negli spazi dove sorgeva l’originaria sede aziendale, oggi restaurata in maniera attenta alla conservazione del passato da Mario Botta.


Campari Art Prize giunge alla sua terza edizione consolidando la partnership tra Artissima e Campari Group. Fra passione e innovazione, quale il suo bilancio sulle passate edizioni?

La collaborazione con Artissima è un’occasione per ribadire il solido legame tra il marchio Campari e il mondo dell’arte e degli artisti, da sempre parte essenziale del suo DNA. Il Campari Art Prize, in queste prime due edizioni, ci ha permesso di essere protagonisti in una delle fiere di arte contemporanea più importanti del mondo giocando un ruolo attivo nella promozione dei giovani artisti. Un bilancio, quindi, molto positivo, anche grazie alla qualità dei vincitori e del loro lavoro artistico che ci ha permesso di realizzare due mostre dense di contenuto che, attraverso linguaggi contemporanei diversi tra loro, sono state e saranno molto apprezzate dal pubblico.

Il premio è assegnato a un artista under 35. Per quale motivo vi rivolgete a operatori estetici così giovani e come l’azienda intende investire sulle nuove modalità espressive?

La volontà di entrare in questo mondo dell’arte contemporanea con un’attenzione focalizzata sui giovani artisti è un modo per proseguire l’opera dei fondatori che spesso si sono rivolti ad artisti giovani, poi divenuti protagonisti del panorama artistico del 20° secolo. La scelta di offrire al vincitore del premio l’opportunità di esporre in una mostra personale le proprie opere negli spazi di Galleria Campari rappresenta, in modo evidente, come l’investimento dell’azienda sia estremamente concreto.



Premio Campari
FURodrigo Hernández, O mundo real não alça voo (The real world does not take flight), 2018 (2)
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Da quali importanti personalità del panorama artistico intenzionale sarà composta la giuria e quali saranno i criteri di selezione che porteranno alla scelta del futuro vincitore del premio?

La giuria sarà composta da tre protagonisti del panorama internazionale artistico, selezionati da Artissima: Philippe Van Cauteren, direttore di SMAK Museum of Contemporary Art Gent; Manuela Moscoso, curatrice della Liverpool Biennal 2020 e Sam Thorne, direttore di Nottingham Contemporary.
I criteri di selezione faranno riferimento all’obiettivo iniziale del progetto che aveva come riferimento un territorio molto affine a quello di Galleria Campari, il museo aziendale dedicato alla narrazione della storia del marchio. Ed è proprio il racconto, la conservazione della memoria, che la giuria è chiamata a esplorare e individuare nel lavoro dei giovani artisti.

Il tema dell’edizione 2019 di Artissima ruota attorno ai concetti di desiderio e censura: argomenti perfetti per il marchio della “Red Passion”. Cosa si aspetta da questa edizione del premio? Ha delle idee particolari a cui sta lavorando?

Campari, da un punto di vista artistico e pubblicitario, ha sempre inteso la passione come ispirazione, creatività e avanguardia di visione, temi visibili nei poster di Dudovich di inizio Novecento, nelle locandine di Depero, nei calendari Campari degli anni 2000, nei corti del contemporaneo progetto Red Diaries. Con il premio ad Artissima ci rifacciamo a questa continuità di visione e di spinta creativa, individuando un artista che nel suo lavoro esplori il tema della memoria e dei suoi legami con la contemporaneità. Da questa terza edizione ci aspettiamo di poter spaziare su un ampio panel di artisti giovani e internazionali tra i quali individuare, come nelle precedenti edizioni, un vero talento cui offrire una grande opportunità.

Al vincitore del premio è concessa una mostra, prodotta dall’azienda, all’interno degli spazi della Galleria Campari. Dopo il progetto site-specific di Sári Ember è ora il turno di una monografica di Rodrigo Hernández, che inaugurerà il 9 ottobre. Può darci qualche anticipazione?

Rodrigo Hernández sceglie di intrecciare il tono e la struttura di questa narrazione autobiografica con la sua lettura della storia di Campari. L’artista è stato ispirato e affascinato dalla vita del fondatore Gaspare Campari, si è trovato a riflettere sul significato e le implicazioni che la creazione dell’identità di una marca potesse avere nell’Ottocento. All’interno del vasto immaginario visivo dell’heritage Campari, è rimasto colpito dall’ideazione e dalla registrazione di un pioneristico “logo” Ottocentesco: uno stemma Campari, rappresentante uno scudo con la figura di due cani accoccolati e sormontato da un elmo con foglie ornamentali. Nell’allestimento in Galleria Campari, una nuova serie di sculture e una particolare carta da parati rappresentano la sua risposta all’affascinante storia Campari e allo stesso tempo aprono lo sguardo a suggestioni artistiche contemporanee.

A cura di Marco Roberto Marelli


Rodrigo Hernández

Pedigree

A cura di Ilaria Bonacossa

10 ottobre 2019 – 14 febbraio 2020

Mostra realizzata dal vincitore del secondo Campari Art Prize, conferito in occasione di Artissima 2018.

Galleria Campari – Viale Gramsci, 161 – Sesto San Giovanni (MI)

www.campari.com

www.artissima.art


Caption

Rodrigo Hernández, O mundo real não alça voo (The real world does not take flight), 2018 – Installation view (detail), Pivô, Sao Paulo, Brasil – Courtesy of the artist

Galleria Campari – Courtesy Galleria Campari

Galleria Campari – Courtesy Galleria Campari

Claire Tancons, Abaseh Mirvali, Ilaria Bonacossa, Paolo Cavallo, Matteo Consonni, Lorenzo Fusi, Artissima 2018 – Courtesy Artissima 2018, ph Perottino – Piva – Bottallo