WILLIAM BASINSKI+ LAWRENCE ENGLISH – SELVA OSCURA

Selva Oscura è il titolo dell’ultimo disco nato dalla menti di due geni assoluti della musica ambient più sperimentale: il texano, musicista e compositore, William Basinski e l’artista, compositore e curatore australiano Lawrence English.

Selva Oscura, oltre ad avere un’anima esplicitamente dantesca già nel nome di battesimo, esplora il viaggio catartico nel suono – attraverso esso – come materia pulviscolare e impercettibile – indaga qualcosa di inafferrabile ma a ognuno di noi già noto – come un ricordo originario – uterino – prezioso e superiore. Divino. In Selva Oscura fluttuiamo in un continuo vagare senza sosta; il loop caro a Basinski, maestro nell’averlo trasformato in opera d’arte a se stante, diviene un eco, un richiamo verso un sentiero che da torbido, vetrato, perso nella nebbia, si dipana piano piano – per poi manifestarsi nell’incompiutezza dell’impossibilità insita nella natura. Come una goccia su una superficie liquida, cadiamo, e l’onda che si ripete concentrica è leggera, elegante, e infinita – una vibrazione magnifica, come rugiada una fredda mattina d’inverno.

I due artisti, in tour, hanno portato in scena il loro live in diverse città italiane, tra le quali Ravenna. Al Bronson, privi di ogni orpello visual, i due artisti hanno regalato tutta la loro maestria nell’utilizzo della strumentazione, accompagnata unicamente da vapore etereo e luci colorate, in grado di originare prismi sonori e cromatici di assoluta totalità.

Selva Oscura può definirsi tranquillamente un “affresco sonoro” – come sostiene parte della critica – per ovvie ragioni: i passaggi tonali che accompagnano l’ascolto crescono in una gradazione che nasce da scivoli nell’abisso più totalizzante e da echi di luce, gridi sussurrati – è un continuo bilanciarsi di forme astratte e immateriali. Perdita e rinascita in un infinito loop.

Selva Oscura riesce a far coesistere due visioni di intendere il suono: quella più naif, melanconica e poetica, propria di Basinski, e quella più scientifica, materica e razionale, di English. Quel che ne deriva è una texture preziosa in grado di compiersi in trentotto minuti suddivisi in due parti: Mono No Aware 1.1, 1.2, 1.3, 1.4 e Selva Oscura 1.1, 1.2, 1.3, 1.4.



FU1 WILLIAM BASINSKI + LAWRENCE ENGLISH - SELVA OSCURA - Bronson Ravenna - ph credit Davide Ciriello 5
FU2 WILLIAM BASINSKI + LAWRENCE ENGLISH - SELVA OSCURA - Bronson Ravenna - ph credit Davide Ciriello 5
FU3 WILLIAM BASINSKI + LAWRENCE ENGLISH - SELVA OSCURA - Bronson Ravenna - ph credit Davide Ciriello 5
previous arrow
next arrow


Non a caso, l’espressione Mono No Aware è di origine giapponese e, letteralmente, può essere tradotta come “una sensibilità spiccata, accesa delle cose”. La fenomenologia del suono, il suo accadere, esistere, e il suo ripetersi (Basinski), la sua percezione e fisicità (English) sono linee imprescindibili e necessarie.

Selva Oscura corona alla perfezione la carriera di artisti che ci hanno regalato album meravigliosi come Disentegration Loops (2002-2003), di William Basinski, poeta del loop, della disgregazione del nastro sonoro – un lavoro, una narrazione che nei suoi quattro capitoli ha saputo raccontare lo struggimento, lo sconvolgimento, la distruzione irreversibile e totalizzante che ha caratterizzato i giorni dopo l’undici settembre – segno indelebile di caducità, assurdità e fragilità – come cenere su cristallo. È la morte che parla alla vita.

Un altro capolavoro, questa volta di Lawrence English, è Cruel Optimism, del 2017. L’autore si è dimostrato un colto filosofo del suono. Il suo, un racconto su come l’ottimismo contemporaneo abbia una valenza immancabilmente negativa – un pensiero che affonda le radici in filosofie nichiliste abissali – che viene confermato concretamente dalla cronaca, dall’ascesa al potere di Donald Trump e dalle molte ondate di terrorismo e razzismo che imperversano in ogni angolo del suolo terrestre.

Necessita soffermarsi, ascoltare con estrema attenzione l’universo che ci raccontano artisti di questo calibro, in grado di fornirci una lettura senza pari e senza sterili grida sulla vita, una finestra dalla quale spiare possibili speranze tra oscurità possenti e impercettibili vibrazioni sonore.

Federica Fiumelli


William Basinski + Lawrence English

“Selva Oscura” Live

Giovedì 21 marzo 2019

Bronson Club – Via Cella, 50 – Madonna dell’Albero (Ravenna)

www.bronsonproduzioni.com

Instagram: bronsonproduzioni


Caption

WILLIAM BASINSKI + LAWRENCE ENGLISH – SELVA OSCURA – Bronson Ravenna – Courtesy Bronson, ph Davide Ciriello