Vegapunk

Contesto di creazione dei lavori degli artisti che di volta in volta vi risiedono, Vegapunk è stato fondato nel 2013 da Simona Da Pozzo e si apre al pubblico con talk, mostre e residenze. VPK Collabora con artisti dall’approccio analitico il cui discorso si estende al di là del frame artistico per includere ricerche impregnate di social e cultural studies. La relazione tra spazio e tempo, sia in senso fisico che estetico, è uno degli elementi conduttori determinando spesso progetti time-based o processuali fino ad arrivare a definire Vegapunk come uno artist-run-space&time.

www.vega-punk.blogspot.com

Rock-paper-scissors-lizard-Spock

Alessandra Arnò | Simona Da Pozzo | Marisol Malatesta

Rock-paper-scissors-lizard-Spock è una variante della Morra Cinese: la variazione consiste nell’introduzione di due nuovi segni, la Lizard e Spock, che aumentano le combinazioni possibili nel tentativo di diminuire i pareggi. Tale scelta nasce dal presupposto che due giocatori che si conoscono da sufficiente tempo iniziano a sviluppare una prevedibilità reciproca e tendono a pareggiare frequentemente.

Esattamente come le tre artiste conoscono reciprocamente le modalità di ricerca e di applicazione dei propri lavori, l’introduzione di possibili varianti all’interno della propria pratica, dà l’opportunità di aprire a nuove modalità di sperimentazione.

I lavori, appositamente creati per questa occasione, sono risultato e attivatori di dialoghi; piccoli sovvertimenti delle categorie del documento e della dimensione spaziale.

Le opere presentate godono di una trasversalità relativa ai media e ai supporti usati. Passano spesso da un supporto all’altro e da un linguaggio all’altro mantenendo sempre quella che è l’idea/image. Sono azioni di ri-mediazione sull’immagine (rappresentazione/picture) e sul linguaggio.

La ri-appropriazione dell’immaginario visivo proveniente dalla cultura visuale contemporanea e del linguaggio, introduce quella variante di significato che opera a ridefinire l’immagine iniziale per restituirne un’altra. In maniera apparentemente giocosa (leggera) e ironica, il progetto riflette su queste possibili pratiche e la rimessa in gioco del significato dell’immagine e della visione stessa.