This is Vero. Per contribuire a una nuova era del design italiano

Vero, il nuovo brand di design italiano fondato da Pasquale Apollonio, sotto la direzione creativa di Simona Flacco e Riccardo Crenna ha l’obiettivo di trasformare le case in luoghi contemporanei. Flacco e Crenna ci raccontano come.


Dal 2010 Simple Flair si occupa di consulenze creative nel campo del design industriale, oltre che a dare voce alla comunità internazionale che intende creare un nuovo standard per questo tipo di design. Riviera Creative Space, fondata nel 2019 e diretto da voi assieme a Lapalma, è il luogo dove questa comunità si ritrova. Quando avete sentito la necessità di creare un luogo fisico di aggregazione per i creativi, di Milano e altrove? Dopo circa quattro anni dall’inaugurazione di questo spazio, che cambiamenti avete notato nel vostro ambiente lavorativo?

Viaggiamo molto per lavoro, l’aspetto della ricerca è fondamentale, e spesso ci capitava di tornare a Milano e sentire la mancanza di un luogo dove i creativi potessero portare i propri contenuti. Crediamo sia un momento di grandi cambiamenti nel nostro settore e aprire Riviera è stato un gesto in questa direzione. Dall’apertura sono aumentate le possibilità di incontrare la nostra community: ci si vede da Riviera, spesso nascono nuove connessioni; oltre a questo, con Riviera abbiamo la possibilità di raccontare in un altro modo e attraverso un altro strumento il nostro punto di vista sul settore; questo ci ha aiutati a chiarire all’esterno la nostra visione.

La ricerca di un’attitudine “autentica, informale, semplice e collaborativa” è da sempre una prerogativa vostra e di Simple Flair. Quanto questa volontà vi ha allontanato dalla condotta comune dell’ambito del design, e quanto, grazie a essa, avete stabilito voi stessi un nuovo sentire? È una ricerca che vi ha sempre agevolato o anche ostacolato?

La nostra attitudine non è stata una scelta ponderata, gli aggettivi che hai usato raccontano molto di noi come persone. Non ci ha mai ostacolato ma di certo tendiamo ad attrarre e lavorare con le persone che condividono gli stessi valori. Per noi non si tratta solo di lavoro, lo facciamo con passione e vogliamo davvero contribuire attivamente alla definizione dell’industry a cui apparteniamo, per noi questo è l’unico modo per lavorare con così tanto entusiasmo, per avere sempre una nuova energia da investire in un nuovo progetto.

Il nuovo brand Vero è un altro esempio dell’internazionalità e ampiezza delle vostre iniziative. Come è avvenuta la scelta delle/dei designer che hanno preso parte al progetto? Quali erano le peculiarità che speravate di trovare nelle/nei creative/i da coinvolgere?

Abbiamo selezionato un dream team di designer e in generale di creativi coinvolti nel progetto. Siamo convinti che le aziende siano fatte dalle persone e che un progetto complesso e ambizioso come quello di costruire un nuovo brand di design italiano abbia bisogno delle migliori competenze in campo. Abbiamo scelto designer con un segno progettuale distintivo perché avevamo bisogno di un primo drop che non passasse inosservato; abbiamo scelto un team di designer internazionali perché volevamo che ognuno portasse un background personale caratteristico, fatto di sfumature uniche. Vero lavora per drop: i pezzi fanno parte di una collezione permanente alla quale, di volta in volta, verranno aggiunti nuovi pezzi, quindi stanno per arrivare nuovi designer e nuovi arredi e oggetti.

L’utilizzo della comunicazione non solo come elemento identificativo del brand, ma come parte integrante dell’identità di Vero è una caratteristica chiave di questo progetto. In che modo le strategie comunicativa e social sono state sviluppate?

Della strategia e della creatività per la comunicazione si è occupato il team di Simple Flair: è quello che facciamo da dieci anni e dal primo giorno stiamo cercando di far entrare nelle aziende una comunicazione digitally oriented, multicanale. Vero non poteva che concepire la comunicazione come parte del suo DNA, è un brand ma è anche il media di se stesso.



fu Riccardo Crenna e Simona Flacco con gli oggetti del primo drop di VERO, Ph Matteo Bianchessi
fu Specchio, D1-FE-M 01, designed by Federica Elmo, Ph Matteo Bianchessi
fu Vassoio, D1-NC-TR 01, designed by Natalia Criado, Ph Matteo Bianchessi
fu Libreria (dettaglio), D1-a617-MR 01, designed by a617, Ph Matteo Bianchessi
fu Sgabello, D1-MC-T 01, designed by Marco Campardo, Ph Matteo Bianchessi
fu LevelProject Galatina (LE), Ph Matteo Bianchessi
fu Pasquale Apollonio, Riccardo Crenna e Simona Flacco, Ph Matteo Bianchessi
fu VERO launch setting, da Riviera, Ph Federico Torra
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Vero si avvale della preziosa collaborazione di Level Project (Galatina, LE), fondato da Pasquale Apollonio, che è anche investitore e proprietario del progetto. In che modo le realtà di Simple Flair e Level Project si sono incontrate?

Quando Pasquale ci ha chiamati per una consulenza per una delle sue aziende, ci siamo subito resi conto che condividevano gli stessi valori e una visione condivisa del settore. Abbiamo lavorato per un anno a Vero, ognuno ha messo in campo le proprie competenze e l’unione di queste ha portato alla definizione di Vero, alla costruzione della strategia, alla realizzazione del primo drop, alla sua presentazione a Milano e alla pianificazione dei prossimi passi da compiere insieme. Sosteniamo da sempre il valore delle collaborazioni e lavorare con Pasquale Apollonio ne è stata una conferma.

L’avvicinamento e il compromesso tra approccio industriale e artigiano caratterizza la maggior parte delle ricerche delle/dei designer presenti, così come la creazione di alternative più sostenibili e in generale diverse dalla produzione di massa. Quanto sono importanti questi aspetti per voi, e in che modo sono presenti in Vero?

Volevamo coniugare tutto quello che secondo noi un brand d’arredo dovrebbe avere:

un approccio internazionale da leading company, la costruzione di un branded lifestyle ecosystem, la comunicazione integrata nel suo DNA. Volevamo che avesse alcune caratteristiche del collectible design, altre della produzione seriale e altre dell’artigianato. Il primo drop racconta proprio questo: i designer coinvolti spesso hanno lavorato alla progettazione di arredi da collezione e questo si ritrova nei pezzi di Vero; abbiamo studiato un meccanismo produttivo che facesse convivere una manodopera artigianale altamente qualificata e la logica della produzione seriale per entrare sul mercato con un brand ready to order, da spedire in massimo quatto giorni.

Gli oggetti creati hanno il compito di esprimere i concetti di “verità, solidità e disponibilità” tramite, tra le altre cose, la loro estetica e le materie prime utilizzate: in che modo riescono a fare questo? Che peso hanno i processi creativi e di produzione di questi oggetti nell’espressione dei valori sopracitati?

Sono criteri legati ai valori del brand, sono quelli che promuoviamo con ogni attività di Vero: dalla realizzazione dei pezzi, al modo in cui viene definito un evento. I processi creativi riescono a rispondere a questi valori perché i talent coinvolti – dai designer ai grafici, dai consulenti ai fotografi – condividono con noi e con Vero lo stesso approccio al design e ognuno lo porta nella propria pratica professionale. La produzione ha una storia solida, fatta di concretezza e qualità estrema nelle realizzazioni che si ritrova nel brand.

Se c’è un design “vero” deve esserci per forza un design meno autentico. Cosa rende gli oggetti creati dalle/dai designer coinvolte/i veri, o comunque più autentici rispetto alla più ampia offerta?

Non vediamo questo rovescio della medaglia, ci saranno tanti altri designer e brand che corrispondono alla visione di Vero. Sono in tanti quelli che stanno lavorando per dare un punto di vista personale al settore: non vediamo l’ora di costruire più collaborazioni possibili, per contribuire a fare sistema per il design.

A cura di Eleonora Savorelli


www.verointernational.com

Instagram: vero_international


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Riccardo Crenna e Simona Flacco con gli oggetti del primo drop di VERO, Ph Matteo Bianchessi

Specchio, D1-FE-M 01, designed by Federica Elmo, Ph Matteo Bianchessi

Vassoio, D1-NC-TR 01, designed by Natalia Criado, Ph Matteo Bianchessi

Libreria (dettaglio), D1-a617-MR 01, designed by a617, Ph Matteo Bianchessi

Sgabello, D1-MC-T 01, designed by Marco Campardo, Ph Matteo Bianchessi

LevelProject Galatina (LE), Ph Matteo Bianchessi

Pasquale Apollonio, Riccardo Crenna e Simona Flacco, Ph Matteo Bianchessi

VERO launch setting, da Riviera, Ph Federico Torra