Rileggere Sol Lewitt “Between the lines“

Non solo griglie. Inaugura Between the lines, esposizione monografica dedicata a Sol LeWitt. Il titolo della mostra, realizzata presso gli spazi della milanese Fondazione Carriero, suggerisce subito una lettura diversa della produzione dell’artista americano; i curatori, Rem Koolhaas (noto architetto olandese) e Francesco Stocchi, definiscono un percorso espositivo che punta alla riformulazione del rapporto tra opera d’arte e architettura, cercando di ribaltare il concetto di site specific.
L’evento meneghino tende a evidenziare la ricca e variegata produzione di Sol LeWitt durante la sua intera carriera, offuscando l’aspetto più caratterizzante del suo lavoro, la serialità. L’articolazione dell’allestimento propone una sequenza di opere diversificate. Fotografie, strutture e disegni configurano le stanze come un palinsesto dove i lavori selezionati sono in costante dialogo fra di loro e con lo spazio. Il percorso espositivo, disegnato per l’occasione, destruttura completamente la lettura della componente procedurale di Sol Lewitt in favore di una rilettura per frammenti.

 Sol LeWitt
Wall Drawing #263: A wall divided into 16 equal parts with all one-, two-, three-, four- part combinations of lines in four directions, 1975 – matita nera, disegnato la prima volta da Kazuko Miyamoto, Ryo Watanabe, Jo Watanabe, Qui Qui Watanabe, prima installazione: The Museum of Modern Art, New York, giugno 1975 – courtesy Whitney Museum of American Art, New York.

Solomon LeWitt nasce il 9 settembre 1928 a Hartford e oggi può essere considerato uno dei più importanti artisti del dopoguerra, figura guida per l’arte concettuale. Dopo essersi trasferito a New York, nei primi anni Cinquanta, affianca alle sue ricerche sul costrutivismo russo la scoperta della fotografia seriale di Eadweard Muybridge. Si può ricondurre a questa fase l’esplodere del suo interesse per le strutture seriali e le forme geometriche pure, basi sulle quali fonderà il successivo percorso artistico fino ad arrivare alla realizzazione del suo primo, fondativo, wall drawing nel 1968 nella Paula Cooper Gallery di New York.

Visitando la mostra, è possibile ricondurre le opere esposte a due categorie fondamentali: le structure e i wall drawings. Disseminate negli spazi, creano nuove relazioni reciproche tra pattern bidimensionali e installazioni tridimensionali.

La potenza dell’allestimento si scopre con il tempo, camminando all’interno delle stanze ci si accorge di essere immersi in una continua ridefinizione dei rapporti spaziali, una promenade architectural all’interno di un paesaggio astratto, in cui il palazzo, le opere bidimensionali e le opere tridimensionali si costituiscono parte unitaria di un’esperienza artistica.

Sol LeWitt
Wall Drawing #51: All architectural points connected by straight lines, 1970 – linee di gesso blu, disegnato la prima volta da: Pietro Giacchi, Andrea Giamasso, Giulio Mosca, prima installazione Galleria Sperone, Torino, giugno 1970, LeWitt Collection, Chester, CT – courtesy Estate of Sol LeWitt

In questo senso, i wall drawings, realizzati con la collaborazione di giovani artisti e studenti milanesi, sotto la fondamentale supervisione della Estate Sol LeWitt, diventano suggestivi sfondi per gli elementi scultorei esposti.

L’attenzione prestata dai curatori nella disposizione delle opere impone una nuova lettura dell’artista, “Between the lines”, tracciando precisi punti di vista prospettici all’interno di un percorso in cui è possibile percepire l’insieme degli elementi come un’opera d’arte totale.

Daniele Zerbi

 

SOL LE WITT

SOL LEWITT. BETWEEN THE LINES

a cura di Francesco Stocchi e Rem Koolhaas

17 novembre 2017 – 23 giugno 2018

FONDAZIONE CARRIERO – via Cino del Duca, 4 – Milano

www.fondazionecarriero.org

Immagine di copertina: 8x8x1, 1989 – alluminio smaltato a forno, 207,01 x 45,72 x 45,72 cm – courtesy Julie e Edward J. Minskoff Collection / Wall Drawing #1104: All combinations of lines in four directions. Lines do not have to be drawn straight (with a ruler), 2003 – pennarello nero su specchio, disegnato la prima volta da: Toon Verhoef, prima installazione: Edams Museum, Edam,NL, settembre 2003 – courtesy Estate of Sol LeWitt