15 mar 2020, 13:11
Mi piacciono molto le nostre chiacchierate online 🙂 Soprattutto il loro tono rilassato e leggero. Sarebbe bello se parlare d’arte fosse un gioco senza pretese, diretto e sincero.
25 mar 2020, 19:11
Ops, mi ero perso l’ultima notifica.
Be’, il tuo messaggio dell’altro giorno potrebbe essere già l’inizio di una non intervista. Dai, sentiamoci qui in chat per una chiacchierata su temi a caso, sul tuo fare, sul meteo e la F1.
4 apr 2020, 13:33
Che tanto il sabato e la domenica, senza F1, non abbiamo nulla di serio da fare… ma saremo famosi come i dinosauri
4 apr 2020, 18:00
Se i dinosauri avessero saputo guidare una monoposto non avrebbero avuto nessun problema di tipo esistenziale 🙂 Capisco che con quelle zampone, culoni, e code enormi e tutto il resto gli sarebbe stato difficile infilarsi in una Formula1, ma di certo, una volta entrati, non avrebbero avuto problemi a diventare famosi in un modo, diciamo così, meno “evoluzionista” 🙂 non ti pare?
5 apr 2020, 12:23
Beh, il mondo degli “influencer” è stato da poco invaso da un po’ di dinosauri. Che poi, siamo anche tornati in un mondo senza uomini in giro e senza biblioteche. Ripartiamo dal disegnare il mondo che ci circonda tipo pitture rupestri nelle grotte francesi?! Mondo evoluzionista o capitalista, che poi è la stessa cosa, tutti e due stanno finendo. Il coccodrillo sulle polo è già un dinosauro famoso.
5 apr 2020, 13:03
Mi piacciono le pitture rupestri, e mi piacciono i segnali di fumo, e le tracce delle sgommate sull’asfalto in Formula1 (anche l’odore delle sgommate è fantastico). Sono tutte cose così semplici , veloci e dirette! Viaggiano a 350Km/h!
Anche il capitalismo è diretto e veloce 🙂 e in fin dei conti è parte di noi tutti, ricchi, poveri, naturisti, alternativi, intellettuali, vegetariani, carnivori, amanti del gelato e Co. Un mondo senza un pizzico di capitalismo sarebbe un mondo con le mutande bucate o addirittura senza mutande.
Conosco persone a cui stare senza mutande piace parecchio, e immagino possa essere una sensazione piacevole, ma a me le mutande piacciono (e anche i calzini). Forse questo fa di me un vero capitalista 🙂 dopotutto mangio fette biscottate (invece che il pane di ieri) a colazione, e bevo cappuccino al posto dell’espresso.
Cosa c’è di più capitalista di questo?
Dici che anche il Coccodrillo Lacoste beve cappuccino? La cosa mi incuriosisce!
6 apr 2020, 13:44
Moderatamente, per non scurire la colorazione verde, credo. Gabriele De Santis, un paio di anni fa ad Artissima, tu con il cappuccino: è la rivincita della caffeina nel mondo dell’arte contemporanea? Meglio un caffè al bar che tutto questo vociare di arte sul web! Starbucks permettendo.
6 apr 2020, 18:40
Non so se il mondo dell’arte abbia bisogno di caffeina. Quello che posso dirti è che io bevo cappuccino con molta schiuma. Ed è per questo motivo che mi è venuta voglia di una miscela fatta apposta per il mio cappuccino 🙂 è cosi che è nato Cappuccino Calligaro, non per l’arte, ma per il palato, non per le gallerie, ma per la moka e le caffetterie.
Questa miscela è nata dalla collaborazione con una torrefazione locale di Cluj che si è proposta di produrla, sponsorizzarla e distribuirla sul mercato. È un Arabica 100% scelta per dare a chi la beve quel senso di velocità e sprint alla base della mia passione per la Formula1. Abbiamo pensato questa miscela per gli amanti del caffè e per tutti coloro che vogliono provare una nuova sensazione in bocca al mattino e durante la giornata. Se sei curioso, puoi venire a berlo qui, nei bar della zona, o lo puoi comprare online 🙂 e portartene a casa un pacchetto regalo per la tua moka. Si tratta di arte? È importante che si tratti di arte? Non lo so, io sono un pilota di Formula1 che beve cappuccino, e disegno e scrivo in macchina, in corsa, mentre corro a 350km all’ora i miei Gp.
7 apr 2020, 12:19
Prima o poi un giro in Romania lo devo fare. E non solo per farmi offrire un cappuccino Bruuummm Calligaro. Come si vive nella nazione blu, gialla e rossa? Sono un fan di SABOT, mi sembra un universo culturale senza lo spumante da opening, dove avere un contatto più vero e wild con cultura e persone; ma forse è solo una mia idea romantica dal mondo Champagne socialist. Cioè, hai davvero il tempo per scrivere!
8 apr 2020, 08:26
L’universo culturale Sabot è per me un mistero, non mi è chiaro se si tratti di qualcosa di bi, tri, penta, decadimensionale o piatto. Questo lo dovresti chiedere all’asse spazio temporale della galleria aka D.A.R.I.A.
Senz’ombra di dubbio, come ogni universo che si rispetti, è in movimento. In quale direzione è un’altra domanda alla quale non so rispondere. Per quanto mi riguarda è un posto in cui non trovo ci siano restrizioni orbitali, il che lo rende meraviglioso e piacevole, anche se si trova all’interno di una situazione geografica a volte stretta e confusa come la Romania.
Romania, un altro punto di domanda! Ma una cosa è certa, in questo Paese non ci sono Autodromi di Formula1.
Ci sto lavorando 🙂
9 apr 2020, 20:46
Guarda che lo so che ti sto simpatico perché abito vicinissimo all’Autodromo di Monza (ovviamente tifo per Leclerc e Kimi). In molte corse si vedono scuderie rumene. In questi giorni leggo molto, ho scoperto le dirette ig e scrivo, e leggo. Tu scrivi di corse. La sintesi perfetta, il Nirvana.
Nda: il passaggio in Ferrari è accaduto dopo il 9 aprile: forza Carlos Sainz Jr.!
9 apr 2020, 22:51
La tua vicinanza all’Autodromo di Monza ti rende sicuramente una presenza speciale, e sopra le righe. Ti assicuro che mi fa tantissimo piacere chiacchierare con una persona geograficamente situata in un area interamente dedicata ai piaceri del motorsport.
Non serve dire che la Formula1 è l unico evento culturale che veramente mi interessa seguire. Penso di essere quello che comunemente viene chiamato uno “snob” (per quanto riguarda la mia presenza sociale) e forse è proprio per questo motivo che preferisco considerarmi un pilota di Formula1 prima che un artista o un soggetto pseudo intellettuale.
Ti dico un segreto, preferisco essere sociale mantenendomi adeguatamente asociale (The real deal, Monoposto su misura, niente chiacchiere inutili).
A tal proposito, credo di preferire Instagram a un opening 🙂
Dopotutto, sono entrambi strumenti che servono a veicolare un messaggio e attivare un dialogo, ognuno con un proprio preciso e delicato valore. Sta a noi decidere quale ci si addice di più.
15 apr 2020, 13:47
Da casa mia si sentono i motori: se non fa rumore non è sport!
Partendo dall’antichità, dagli anfiteatri, per giungere ai nostri stadi di calcio, anche quella è arte. Chi non lo ammette è un vero Bollinger Bolshevik.
I piloti si allenano parecchio sui simulatori. Verstappen è figlio della PlayStation. Senna viveva in simbiosi con i suoi meccanici e aveva paura. La paura è un elemento fondamentale dell’automobilismo. Se non hai paura non sei un eroe, solo un folle. Uno dei miei più grandi rimpianti è non aver visto, dal vivo, come Senna raccordava le due di Lesmo. Però ho visto, aggrappato a una rete, Schumacher affrontare la Parabolica!
15 apr 2020, 16:47
Giocare. Questa è la parola chiave nel mio fare. E rischiare, e prendermi in giro e prendere in giro quello che mi circonda. È l’unico modo per capire (cercare di capire?) chi sono e chi siamo.
A volte può sembrare disordinato e chiassoso, ma se non fa rumore non è arte.
E poi, pensi che a Senna fregasse qualcosa di infilare il muso della sua McLaren sotto quella di Prost, o di tenersi a distanza da una chicane bagnata?
Troppo spesso sento che è proprio questo quello che manca a molta arte e molti eventi artistici oggi, il “non fregarsene ma con passione”. A volte mi sembra che il mondo dell’arte si muova come un pilota che vince al simulatore ma poi non ha la voglia o la capacità di infilarsi in una monoposto e vincere un Gran Premio reale.
Ma bando alle critiche.
Trovo sia meglio muovermi dalla galleria al garage, e far viaggiare le mie passioni in ogni direzione, senza ritegno, col piede pressato sull’acceleratore.
Ti ho detto che uno dei miei carburanti preferiti è la curiosità per tutto quello a cui non so o non voglio trovare risposta?
Costa meno di 0,00001 centesimi al litro!
Sapere che il mio lavoro rende il pubblico confuso e curioso (tanto da volerlo supportare) è per me il pieno di benzina più pieno di soddisfazioni che esista.
26 apr 2020, 17:18
Io non sono un fan del mercato dell’arte, lo sai. Ho poco tempo fa realizzato un video in cui parlo di ICA Milano. Alcuni mi hanno detto che pareva una pubblicità. Be’, è stata una cosa fatta a titolo gratuito e sono contento possa apparire come una pubblicità proprio perché il mio intento, e quello di FU, è approfondire in maniera critica cose di valore, incuriosendo i lettori al fine di portarli a visitare mostre e fondazioni. Mi sa che la penso un po’ come te.
30 apr 2020, 12:47
Conosco le tue considerazioni sul mercato, ma non ho una posizione completamente contraria alle sue meccaniche. Certo, a volte possono sembrare assurde, ma è anche importante tenere in considerazione che l’arte (qualsiasi cosa se ne dica a proposito) è un prodotto commercializzabile come le mutande, e per fare arte e mutande c’è bisogno di un supporto economico che ci permetta di poter lavorare senza stress finanziari.
Tu parli di fondi, ma il punto è che il modo in cui questi vengono distribuiti non è poi così trasparente, o totalmente basato sul concetto di qualità, meritocrazia, o diciamo così, democrazia.
Quello che posso fare io, come artista, è trovare soluzioni alternative a queste dinamiche per proporre il mio lavoro, soluzioni che non siano necessariamente legate a una galleria, un museo o un curatore, soluzioni che mi permettano di lavorare liberamente, soprattutto da strategie politiche o di appartenenza sociale.
A tale proposito, ci tengo a ribadire che non credo oggi esistano quelle che vengono chiamate “mostre di alto o basso livello”. Chi sarebbe poi a stabilirlo? Chi decide cos’è e cosa non è arte?
Io credo in un mondo culturale fluido, in cui i diversi livelli di comunicazione si mischiano creando un flusso energetico, un supercarburante capace di creare quella supercuriosità di cui parlavamo qualche riga fa.
La curiosità non conosce alti o bassi livelli, non si valuta in Euro, Dollari o noccioline, e non ha appartenenze politiche o sociali. La Curiosità è fluida 🙂
Realizzata nella chat msn di Marco Roberto Marelli
www.stefanocalligaro.tumblr.com
Instagram: stefano_calligaro
Caption
Cappuccino Calligaro, 2018 – Miscela per espresso 100% Arabica, 250g. Prodotto da HotPipes roasters in collaborazione con Scuderia Calligaro.
Scuderia Calligaro (Flag), 2019 – Bandiera, edizione limitata, 150x200cm – Courtesy Sabot gallery, Cluj/ Invitro gallery, Bucharest
The Bucharest Gp (Self-portrait after Bruno Munari Positivo Negativo), 2018 – Courtesy Sabot gallery, Cluj
Four Little Pirelli tyres,2019 – Poetry book 130pp (dettaglio), pubblicato in Inglese da Editura Fractalia, Bucharest.
, 2020 – Poster, edizione limitata – Courtesy Scuderia Calligaro/ Sabot gallery, Cluj
(Racing in a bottle #3), 2020 – T-shirt version – Courtesy Scuderia Calligaro
Self-portrait as Mindfulnes program, 2020 – Archival print – Courtesy Sabot gallery, Cluj & Scuderia Calligaro