L’altra notte negli spazi di z2o Sara Zanin Gallery, prima personale realizzata da Nazzarena Poli Maramotti (classe 1987) nella galleria romana che da seguito alla partecipazione, lo scorso anno, alla collettiva dal titolo Moto ondoso stabile, curata, anche in quella occasione, da Davide Ferri.
Protagonista è la pittura, medium prediletto dall’artista che ne sfrutta l’inesauribile potenziale.
Le opere esposte – paesaggi, ritratti e nature morte – fanno parte della produzione più recente della Maramotti, frutto di una residenza in Norvegia, che ha fortemente determinato forme e colori di una pittura che è riflessione di un paesaggio in assenza. Nel testo critico di Davide Ferri leggiamo, infatti, come il titolo faccia riferimento al racconto di “un’altra notte” “[…] non di quella scandinava – fatta, in estate (quando è avvenuta la residenza), di una luce prolungata e di un buio non definitivo – ma proprio la notte “di casa”, quella che manca e che coincide con il buio inequivocabile e il silenzio”. Sulla superficie del quadro si intrecciano racconti di luoghi, personali geografie, i cui confini sembrano tracciati dalla soggettività della memoria o rinvenuti dalla dimensione inconscia del sogno.
La scelta del formato verticale rivela la formazione nordica dell’artista che, dopo gli studi in Italia, presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino, completa il suo percorso accademico all’Akademie der Bildenen Künste di Norimberga. Oltre ai riferimenti nordici, troviamo chiari rimandi agli affreschi del pittore veneziano Giambattista Tiepolo e alla sua raffinata pittura, fatta di luce e colore.
Le forme raffigurate sono forme mobili, anche quando fanno riferimento a oggetti statici come quelli della natura morta; è la luce che, posandosi sulle cose, modifica continuamente la nostra percezione delle superfici e la pittura della Maramotti registra lentamente questi spostamenti veloci, impercettibili.
Di forte impatto i ritratti – Ritratto che mi somiglia (2019) e Un altro dubbio (2019) – dove le fattezze del volto si fanno incerte, labili e hanno la fluida consistenza dell’acqua; quest’ultima, protagonista di molte opere, compare, ad esempio, in Fiordo (2019), nel quale la pittura a olio è usata sapientemente per rendere la materia vibrante di una superficie mutevole come quella dell’acqua.
Interessante vedere il risultato del lavoro condotto durante la residenza in Norvegia; pitture che trovano, anche nel piccolo formato, una felice sintesi di ciò che lo sguardo coglie e la mente rielabora.
L’altra notte proietta lo spettatore in un mondo fluido, dai contorni indefiniti; la realtà è un’apparizione di forme sulla superficie mossa dell’acqua che nel suo vacillare ipnotizza.
L’allestimento, piuttosto tradizionale, rispetta la natura delle opere, senza affollare lo spazio espositivo e dando alla pittura il giusto respiro.
Bello, inoltre, essere spettatori della produzione di una giovane artista che ci regala un’autentica riflessione sulla pittura, attraverso la pittura.
Alessandra Cecchini
Nazzarena Poli Maramotti
L’altra notte
a cura di Davide Ferri
23 novembre 2019 – 31 gennaio 2020
z2o Sara Zanin Gallery – Via della Vetrina, 21 – Roma
Instagram: z2osarazaningallery
Caption
L’altra notte – Exhibition view, 2019, z2o Sara Zanin Gallery, Roma – Courtesy z2o Sara Zanin Gallery, ph Masiar Pasquali