Alla Z2O Sara Zanin Gallery è in corso la mostra Moto Ondoso Stabile, collettiva a cura di Davide Ferri che include i lavori di Jinn Bronwen Lee (1984), Neil Gall (Aberdeen,1967), Rezi Van Lankveld (Almelo, 1973), Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio Emilia, 1987), Alessandro Sarra (Roma, 1966) e Jessica Warboys (Newport, 1977).
Il titolo fa riferimento a un racconto, della scrittrice statunitense Anne Tyler, che rimanda alla superficie mutevole del mare, costantemente animata dal vento e dalle correnti.
Una volta entrati nella galleria, l’allestimento volutamente scarno, essenziale, ci permette di concentrarci sin da subito sul soggetto della mostra: la pittura; spostandoci tra le varie sale, infatti, veniamo di volta in volta accompagnati dai lavori degli artisti in un vero e proprio viaggio attraverso il medium.

È di Nazzarena Poli Maramotti il primo quadro che incontriamo nella sala di ingresso: un olio su tela di piccole dimensioni (cm 24×18) che richiama subito alla mente affreschi di matrice settecentesca, con immagini che evocano il cielo e che sono caratterizzate da una pittura leggera dai contorni labili e irregolari.
Nella stessa sala Alessandro Sarra è l’autore di dipinti a olio su tela che ci raccontano il tempo della pittura, un tempo legato alla natura stessa del medium prescelto; queste superfici, apparentemente monocrome, sono rese vibranti dai graffi che le percorrono e ci rendono così partecipi di un processo a ritroso, attraverso il tempo e le stratificazioni che si susseguono sulla tela.
Nella seconda sala anche Neil Gall racconta il tempo della pittura servendosi però di materiali diversi: carte di vario genere vanno così a comporre gli strati di affascinanti collage che altro non sono che trasposizioni non pittoriche del processo che porta alla nascita di un quadro.
Accanto al lavoro di Gall, quello di Jinn Brownen Lee: quattro tele ovali dove è il formato stesso a determinare il gesto pittorico, dando vita a scenari in cui la forma sembra farsi e disfarsi davanti ai nostri occhi, sfuggendo ogni tipo di classificazione.
Rezi Van Lankveld compone delle immagini misteriose, fatte di sagome che sembrano al confine tra astrazione e figurazione; l’artista olandese dipinge facendo attenzione a non compromettere la purezza del medium, in modo che la pittura avvenga quasi spontaneamente sulla superficie della tela.

Questa purezza, questa indeterminatezza accomuna i lavori di Van Lankveld a quelli dell’artista che troviamo nell’ultima sala, Jessica Warboys, caratterizzati da immagini fluide, cangianti. Sea Painting, Dunwich September è una grande tela presentata libera, senza l’ingombro di telai o cornici, realizzata immergendo nel mare il supporto stesso intriso di pigmenti: è la natura l’autrice degli intensi quanto fugaci passaggi tonali che si realizzano sulla tela in modo spontaneo e imprevedibile.
Immobili davanti al quadro nel tentativo di penetrare con lo sguardo la patina torbida della pittura, restiamo affascinati da queste apparizioni effimere, da queste immagini che ci vengono costantemente negate, sottratte, proprio quando abbiamo l’impressione di averle colte nella loro interezza.
Alessandra Cecchini
MOTO ONDOSO STABILE
a cura di Davide Ferri
2 dicembre 2017 – 3 febbraio 2018
Z2O SARA ZANIN GALLERY – via della Vetrina, 21 – Roma
Immagine di copertina: Moto ondoso stabile – exhibition view, 2017, Z2O Sara Zanin Gallery, Roma – courtesy Z2O Sara Zanin Gallery