Casa editrice indipendente, studio di comunicazione e spazio espositivo.
Attraverso un pensiero fluido e divergente tracciamo territori e plasmiamo identità cercando alternative formali non convenzionali. Espressione artistica, poesia contemporanea e letteratura caustica sono tra i nostri campi di indagine. Ci occupiamo di ciò che è laterale, parco e schietto. Lavoriamo in una camera con vetrina dove organizziamo mostre, workshops e eventi.
VEGETALI IGNOTI. (documenti)
A cura di Rossella Moratto
MOOR ospita Vegetali Ignoti, progetto in forma di quaderno nato nel 1994 da un’idea di Luca Scarabelli e Riccardo Paracchini come occasione trasversale di sperimentazione portata avanti parallelamente alle rispettive ricerche, conclusosi nel 2009. Un incontro ideale a nove anni dalla fine di quell’impresa artistico-editoriale con cui MOOR condivide una vocazione comune, un’analoga inclinazione poetica disponibile all’incontro e all’imprevisto.
La strana storia di Vegetali Ignoti è raccontata attraverso pubblicazioni, volantini, gadget: un progetto volutamente in sospeso tra arte e non arte.
Vegetali Ignoti ha assunto da subito una dimensione collettiva diventando un’opera a più mani, fatta di volta in volta di interventi di artisti, critici, intellettuali ed amici invitati a contribuire liberamente.
Vegetali Ignoti è iniziato quasi per caso, diventando un work in progress a periodicità variabile proseguito, quasi a dispetto dei suoi ideatori, fino al 2009: quindici anni e 13 numeri realizzati insieme a mostre, interventi parassitari, incontri e partecipazioni.
Vegetali Ignoti è una storia di legami, relazioni e scambi, di una pratica creativa collettiva che si mescola con la vita quotidiana rivendicando radicalmente la propria indipendenza e tradendo sempre e inevitabilmente il proprio presunto ruolo in nome di un fare inefficiente e dispersivo, al limite del fallimento e dell’insensatezza.
Vegetali Ignoti sono una storia che continua perché nulla si distrugge e tutto si trasforma o come direbbero loro «perché anche nell’arte non ci sono più le mezze stagioni».