Marktstudio, tra spazi espositivi e progetto artistico in sé

Marktstudio è un progetto nato nel quartiere di Bologna denominato Manifattura delle Arti e se, come afferma il cofondatore Giuseppe de Mattia, esso è in potenza una formula estendibile e replicabile in altri luoghi, è altresì vero che risente nella sua nascita della vicinanza di gallerie e istituzioni culturali, i cui spazi espositivi si sono inseriti all’interno di locali un tempo adibiti al lavoro, si pensi all’ex Forno del Pane MAMbo. Il progetto trova spazio e modalità di espressione in una zona della città caratterizzata da un forte dinamismo, e il luogo in cui ha trovato sede non è da meno. Gestito da Simona Serra, Il Perimetro dell’Arte è un laboratorio e negozio di cornici, in cui queste ricoprono parte delle pareti dell’ambiente. Quale luogo migliore per innescare un cortocircuito semantico?

Il progetto nasce dall’intento di trasformare Il Perimetro dell’Arte in uno spazio ibrido e “si pone l’obiettivo – attraverso la presentazione di opere di artisti di diverse generazioni e tendenze – di indagare i cortocircuiti interni alle tradizionali concezioni di spazio espositivo e di vendita, in rapporto alla dimensione artigianale e di ‘bottega”.

In quanto fruitori siamo abituati alla consueta separazione tra mercificazione dell’oggetto d’artigianato ed esposizione bianca e lineare dell’opera d’arte, inserita all’interno di luoghi dedicati alla cultura, ecco qui inizia a sgretolarsi questa linea di demarcazione.

Nato da un’idea di Giuseppe De Mattia, sotto la direzione artistica di Enrico Camprini e Chiara Spaggiari, con la collaborazione di Angelica Bertoli e Alessia Sebastiani, il progetto ricrea spazi ibridi e contesi tra mercificazione ed esposizione. Il luogo rimette in discussione l’odierna separazione di tali ambienti, riproponendo un contesto eterogeneo vicino alla Parigi di fine Ottocento, quando i negozi di cornici e gli antiquari parigini erano adibiti alla vendita e al tempo stesso spazi di esibizione di oggetti d’arte, situazione riscontrabile anche nei magazzini delle gallerie d’arte dell’epoca.

Giuseppe De Mattia si è già confrontato in passato con questo tipo di operazioni, in particolare ha ridisegnato gli spazi della Galleria Libreria 121+ a Milano ispirandosi a Bruno Munari e a Mimmo Conenna, e nello spazio bolognese ha deciso di farsi affiancare da Enrico Camprini, curatore con cui ha già lavorato in precedenza. La poetica stessa dell’artista barese si declina in riflessioni relative all’atto del conservare, archiviare, riclassificare oggetti, i quali sono poi in grado di attivare un cortocircuito empatico con la memoria.

Cortocircuito che, in questo caso, si innesca nel momento in cui l’allestimento si inserisce in uno spazio che, se già in partenza mai neutro, in questo luogo, adibito alla vendita, risulta essere ricco di ulteriori stimoli in cui convergenze e divergenze si accentuano.

Marktstudio ha inaugurato la sua attività nell’ambito di ART CITY Segnala 2020 con Supertrama, mostra personale di Luca Coclite (1981, Gagliano del Capo).
L’artista si è focalizzato sull’analisi dell’immagine contemporanea legata al paesaggio pugliese, terreno di indagine che genera riflessioni di carattere non solo estetico ma soprattutto culturale e sociale. Enrico Camprini, nel testo critico a corredo della mostra, racconta l’intervento artistico, il cui intento è “mappare le tracce dell’influenza antropica sul territorio, rendendone visibile la fragilità. Non visioni catastrofiche né una presa diretta sui danni, pur evidenti, causati da una sbagliata idea di sviluppo; piuttosto un’immagine che l’artista stesso definisce «fuori stagione»”.
Il progetto espositivo è stata poi arricchito dalla pubblicazione di un libro d’artista a tiratura limitata di 30 esemplari, ognuno con un intervento unico dell’artista, mediante il coinvolgimento della casa editrice Libri Tasso (progetto editoriale nato nel 2015 da Giuseppe De Mattia, con la partecipazione di Carlo Favero ed Eleonora Ondolati).



fu 2 Grazia Amelia Belitta, Maisia, F.lli Cacciari, 2022. Foto di Carlo Favero 2
fu 1 Grazia Amelia Belitta, Maisia, F.lli Cacciari, 2022. Foto di Carlo Favero
fu 3 Grazia Amelia Belitta, Maisia, F.lli Cacciari, 2022. Foto di Carlo Favero
fu 4 Bekhbaatar Enkhtur, Tsam, Il Perimetro dell_Arte, 2021. Foto di Carlo Favero
fu 6 Luca Coclite, Supertrama, Il Perimetro dell_Arte, 2020. Foto di Carlo Favero
fu 5 Fabio Giorgi Alberti, Senza meno due, Il Perimetro dell_Arte, 2021. Foto di Carlo Favero
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Marktstudio, dopo la chiusura pandemica, ha proposto un nuovo format: MERCE, una modalità espositiva differente che si aggiunge alla canonica fruizione. In particolare con MERCE l’allestimento all’interno del Perimetro dell’Arte è determinato a priori: gli spazi espositivi sono situati nella parete sinistra e nella vetrina del negozio.

La scelta di servirsi della vetrina del negozio da un lato esacerba la tensione che si genera tra luogo di vendita e luogo espositivo, dall’altro garantisce una maggior apertura verso l’ambiente esterno. Infatti, il fine è sempre quello di “mettere alla prova continuamente tutto il sistema del contemporaneo, dall’artista allo spettatore, passando per il pubblico, il fruitore casuale, l’economia, la critica e la comunicazione”.

Il nuovo format ha preso il via con la mostra Senza meno due di Fabio Giorgi Alberti (1980, Netherlands), in cui l’artista opera una “modificazione genetica” a una serie di oggetti quotidiani, rendendoli di fatto a-funzionali: bicchieri siamesi, scale che si sdoppiano alla sommità e cavi bislacchi che presentano due prese alle estremità. Come afferma Saverio Verini nel testo critico, tale operazione genera straniamento e inquietudine nell’osservatore, richiamando il tema del doppio e il relativo sentimento perturbante, ricollegandosi a filoni d’indagine sviluppatisi tanto nella letteratura quanto nella storia dell’arte.

Il format MERCE ha poi accolto il lavoro di Bekhbaatar Enkhtur (1994, Ulaanbaatar), in cui l’artista, traendo spunto dalla danza Cham – pratica originaria della Mongolia e del Tibet – crea figure in argilla legate alla sua terra di origine e, oltre a rievocarne le tradizioni e i miti, esse si integrano nello spazio espositivo e si affermano come oggetti vivi, portatori di immaginari remoti, come generate da pulsioni interne alla materia stessa. Come afferma Enrico Camprini nel testo critico della mostra, l’artista attua “il meccanismo paradossale di una possibile riconfigurazione, o risemantizzazione, dello spazio stesso in chiave immaginativa”.

Marktstudio, all’inizio del 2022, ha allargato i propri spazi inaugurando un nuovo progetto espositivo e coinvolgendo il negozio di modernariato F.lli Cacciari, situato nel pieno centro di Bologna. L’avvio di questa nuova collaborazione ha visto la partecipazione di Grazia Amelia Belitta (1989, Policoro) che con la mostra Maisia, che riprende uno scongiuro popolare richiamante pratiche rituali e superstiziose legate al contesto storico del Sud Italia, oltre che all’esperienza personale dell’artista.

La mostra, comprendente l’installazione di tre opere all’interno del negozio, affonda le proprie radici in pratiche secolari, che vengono riattualizzate e rielaborate dall’artista in chiave personale e contemporanea. Partendo dalla figura mistica del mago contadino “Zio Giuseppe” e da ricordi d’infanzia, Grazia Amelia Bellitta, lungi dal presentare oggetti che documentano e registrano riti scaramantici, riattualizza tali cimeli ed essi si presentano quali “elaborazioni critiche di un potere secolare attribuito alle immagini, che l’artista tenta di revitalizzare con sguardo fisso sul presente”.

In questi giorni MarkStudio ha annunciato la prossima mostra, che verrà realizzata negli spazi de Il Perimetro dell’Arte e che vedrà il coinvolgimento dell’artista Letizia Calori (1986, Bologna) riconfermando così la partecipazione al programma di Art City Bologna, in occasione di Arte Fiera 2022

A cura di Anna Masetti


www.marktstudio.art

Instagram: markt_studio


Caption

Grazia Amelia Belitta, Maisia – F.lli Cacciari, 2022 – Courtesy MarkStudio, ph Carlo Favero

Bekhbaatar Enkhtur, Tsam – Il Perimetro dell’Arte, 2021- Courtesy MarkStudio, ph Carlo Favero

Luca Coclite, Supertrama – Il Perimetro dell’Arte, 2020 – Courtesy MarkStudio, ph Carlo Favero

Fabio Giorgi Alberti, Senza meno due – Il Perimetro dell’Arte, 2021 – Courtesy MarkStudio, ph Carlo Favero