La Farmacia Wurmkos, spazio espositivo e laboratorio di arti visive, ospita Facce da Miracolo: scatti fotografici nella loro versione originale e in quella impaginata per le riviste; commentate dalle stesse parole di Ando Gilardi (1921-2012). Persona attenta, colta e schierata, lavorò come giornalista per “L’Unità” nel 1950, e poi nel settimanale “Lavoro”, a Roma, come cronista e fotoreporter. Nel periodo che Ernesto de Martino, storico delle religioni ed antropologo, iniziò le sue spedizioni etnografiche, Gilardi vi partecipò come fotografo, ed è di questo suo lavoro che la mostra tratta: di quegli scatti ai cafoni, ai contadini senza terra ne sindacato. Autodefinendosi “il fotografo scalzo”, questa stagione di fotoreporter la visse come un grande momento di impegno politico, distaccandosi definitivamente da quella sua “ingenua fede” dei suoi foto-servizi giovanili. L’ideologia come utopia perduta venne sostituita fortemente, negli anni seguenti, da una fotografia di ricerca storica sul sociale.
Nel 1976 esce il volume “Storia Sociale della Fotografia“, una tappa fondamentale del suo lavoro e della sua scelta definitiva di affrontare la fotografia in un modo concreto, universalmente pubblico. Un dovere verso le condizioni di vita, e di lavoro, degli operai e dei braccianti agricoli. Le famiglie dei lavoratori, la loro vita quotidiana, i luoghi dell’esistenza. La maggior parte dei fotoreportage furono realizzati per il rotocalco “Lavoro”, organo della CGIL. Istantanee di manifestazioni sindacali, e dimostrazioni politiche come l’occupazione di fabbriche , delle terre, o scioperi.
Le realtà dimenticate, di un momento passato, vengono a galla nella coinvolgente intervista ad Ando Gilardi, contenuta nel dvd “Piedi Scalzi, Mani Nere”, di Giuliano Grasso. Un racconto dell’esperienza del dopoguerra, dei reportage da “inviato speciale” fra gli operai delle fabbriche al nord, e braccianti del Mezzogiorno più povero.
Vicende uniche, rivelate dalle sue fotografie e dalla sua voce. Narrazioni, soprattutto visive, di quella “Antica povertà”, dei “Bambini per strada”, o di quella “Vita del Sud”.
Il suo lavoro è una testimonianza indelebile della nostra storia, della nostra evoluzione, e dell’impegno di vita di operai e braccianti, del tessuto sociale dell’Italia del dopoguerra e non solo; nella costruzione di un paese libero nei diritti e nell’uguaglianza delle persone, vite spese con convinzione e caparbietà per quelle fondamenta che oggi dovrebbe aver salde la nostra democrazia. Sconfinati sacrifici per riconsegnarci un paese libero.

La mostra di Ando Gilardi fa parte di WAM: programma espositivo di Farmacia Wurmkos a cura di Pasquale Campanella e Simona Bordone. Occasioni di confronto nate da artisti che nel corso degli anni hanno intrecciato relazioni con lo spazio, con Wurmkos, che propone una ricostruzione di incontri tra persone ed i loro lavori.
Michael Rotondi
Ando Gilardi, fotoreporter per “Lavoro” 1950-1962
Facce da Miracolo
a cura di Elena e Patrizia Piccini, Fabrizio Urettini
http://archivio.fototeca-gilardi.com/home
Farmacia Wurmkos
fino al 24 maggio 2016
Martedì e Giovedì dalle 16 alle 19 e su appuntamento (info 3886159134 – 3471585410)
Via Puccini, 60 – Sesto San Giovanni (MI).