È giunto alla sua terza collaborazione con la gallerista Francesca Guerrizio presentando una nuova mostra da Otto Zoo. Jani Ruscica (1978) torna in Italia con un’esposizione personale dal titolo M for Mauve. Di origine siciliana ma finlandese di nascita, l’artista si è da sempre dedicato allo studio di diverse discipline: iniziando dalle tecniche classiche, come scultura e pittura, si è poi focalizzato, in modo particolare, sulla pratica del video, ricercando una sintesi fra questi media. Tutte le componenti della sua formazione vengono infatti condensate nella realizzazione dei recenti lavori presenti in galleria, con uno scopo preciso: dare forma e rappresentazione al linguaggio, ampliandolo, facendolo esplodere nel raggiungere le sue più estreme possibilità, fino a toccarne i confini.
Dall’espansione dei caratteri tipografici nascono le tavolette di legno intagliate da cui derivano le rispettive stampe esposte. La lettera, conosciuta come elemento minimo della scrittura e del linguaggio, si ingrandisce deformando la propria natura fino ad assumere, nella sua struttura, una forma dettata dall’interazione di figure umane. I corpi assumono pose che rimandando al simbolo grafico, adattandosi alle lettere che rappresentano, portando queste ultime a una totale apertura: nel singolo monogramma vengono riassunti racconti, storie, movimenti e azioni dettati da questo nuovo antropomorfismo un po’ di richiamo classico, un po’ dallo stile fumettistico.

I significati diversi vanno a condensarsi sul singolo elemento base, generalmente privo di un suo proprio contenuto se non nell’accostamento con altri. Da qui ancora un ultimo passo: il colore, che dà il titolo alle opere. La lettera diventa l’iniziale simbolo dell’inchiostro usato per la stampa delle immagini, create speculari su grandi fogli, con una tecnica altamente artigianale fatta su pregiate carte di riso.
Una continua ricerca di relazione tra media è quanto di più interessa l’artista, la cui attenzione si focalizza anche sulla performance: con il medesimo intento di scardinare il significato univoco del linguaggio, indagandolo a fondo, lo lavora portandolo al suo estremo limite, il silenzio. È paradossalmente silenziosa infatti, la performance, Felt The Moonlight on My Feet, tenutasi in galleria, realizzata dalla ballerina di tip-tap Paola Agati. Il suono delle sue claquettes diventa ovattato, attutito da un fondo in feltro, mentre con la danza batte il ritmo di una lettura: una trasposizione in alfabeto morse, incomprensibile ai più, di un testo poetico di Anna Akhmatova. La voce viene sostituita dal movimento, il linguaggio da un susseguirsi di punto-linea incapaci di essere letti, rendendo così la comunicazione privata, intima e personale.

Caratteristica peculiare della pratica artistica di Jani Ruscica torna a essere la sua capacità di coniugare un fare altamente artigianale, con le tecnologie più attuali attraverso la presenza di un’azione umana specializzata, necessaria all’attivazione delle opere.
Segno, suono, significato e dialogo si intrecciano come elementi separati in una continua ricerca che spinge lo spettatore a mettersi in gioco nel rileggere il linguaggio in tutte le sue sfaccettature, lasciandolo a interrogarsi profondamente, alla ricerca della soluzione alla domanda posta dall’opera Ring Tone: quale verso fa l’uccello che può riprodurre tutti i suoni, tranne il suo, qual è il verso della Menura? Quale il significato intrinseco della comunicazione?
Sara Cusaro
JANI RUSCICA
M FOR MAUVE
5 Ottobre – 25 novembre 2017
OTTO ZOO – via Vigevano, 8 – Milano
Immagine di copertina: M for Mauve, 2017 – installation view – courtesy Otto Zoo, ph. Luca Vianello