L’importazione di problematiche provenienti da paesi lontani, non appartenenti al primo mondo, all’interno di un contesto occidentale e poi Italiano, porta spesso dietro di sé una serie di dinamiche che legano la visione di quelle difficoltà a uno sguardo buonista da parte del pubblico nel suo relazionarsi alle tematiche esposte. Lo straniero corre il rischio di passare come il “buon selvaggio”, al quale il mondo occidentale guarda o con approccio analitico e disincantato (privo di umanità), oppure consolatorio e patetico (fin troppo pieno di umanità), in virtù del proprio privilegio. Questo rischio è prevedibile nel momento in cui si prova a far rapportare e dialogare universi così diversi, che in comune apparentemente hanno poco.
Abhijan Toto – curatore indiano nominato vincitore, nel giugno 2019, della X edizione del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte EnterPrize – decide di sfruttare la tematica ecologica come grande contenitore nel quale inserire In The Forest, Even The Air Breathes (Nella foresta, persino l’aria respira), mostra fruibile fino al 14 febbraio 2021 presso la GAMeC di Bergamo.
Tornano in mente le parole del noto filosofo inglese Mark Fisher, che nel suo saggio Realismo Capitalista sosteneva come le problematiche legate all’ecologia potessero essere un collante con cui unire sotto la stessa bandiera tutto il mondo.
Il cosiddetto “contenitore ecologico” diviene un meta-dispositivo utilizzato dal curatore per approfondire e sezionare i temi di Forest Curriculum, piattaforma interdisciplinare che promuove la necessità di un immaginario localizzato dell’attuale era ecologica, proponendo, come alternativa al principio di “planetarietà”, insito nel concetto di Antropocene, i sistemi cosmologici di Zomia: la fascia forestale che si estende dal nordest dell’India attraverso le Chittagong Hill Tracts del Bangladesh, lo stato di Shan, l’entroterra dell’Isan in Thailandia, le foreste tropicali della penisola malese fino alle Cordigliere delle Filippine.
In The Forest, Even The Air Breathes presenta sette artisti: Khvay Samnang (1982, Svay Rieng, Cambogia), Soe Yu Nwe (1989, Yangon), Sung Tieu (1987, Hanoi), Karl Castro (1986, Manila), Robert Zhao Renhui (1983, Singapore), Joydeb Roaja (1973, Chittagong) e Nguyen Trinh Thi (1973, Hanoi) – che si sono confrontati su tre macro temi: luoghi cancellati (Nguyen Trinh Thi e Robert Zhao Renhui), storie di guerra e occupazione (Sung Tieu, Karl Castro e Joydeb Roaja) e rapporti tra mondo umano e spirituale (Khvay Samnang e Soe Yu Nwe). In connessione con le opere in mostra, sono state create cinque pubblicazioni a cura di artisti e ricercatori – Christian Tablazon, Pujita Guha, Huiying Ng, Wong Bing Hao e Chairat Polmuk; prodotte in collaborazione con RAREditions, illustrano le modalità per rapportarsi a Zomia come campo di studio. L’esposizione si snoda lungo un percorso di approfondimento che sviscera le tre aree tematiche tramite media diversi che vanno dal video all’audio, passando per pittura, illustrazioni e installazioni attraverso un circuito che stimola lo spettatore in continuazione con varie forme e suggestioni. Mentre rimangono alcune perplessità sulle illustrazioni di Joydeb Roaja – forse un po’ troppo decorative -, emerge in modo spiccato la forza dei lavori di Karl Castro – dove audio e installazione creano un cortocircuito interessantissimo – e il video coreografato di Khvay Samnang – commissionato nel 2016 per Documenta 14, punti di forza di un progetto espositivo che si configura come un centro multidimensionale di alcuni temi chiave che attraversano e hanno attraversato il sud est asiatico.
In The Forest, Even The Air Breathes di Abhijan Toto non è una mostra facile, consigliata per una passeggiata da domenica mattina, ma un evento che richiede concentrazione allo spettatore, che necessita di tempo per essere compreso. Il curatore ha svolto un lavoro peculiare e attento nella selezione di opere che riescono a trasportare il fruitore italiano in tematiche locali che aprono a risvolti universali. Si tratta di un’esibizione che arricchisce indiscutibilmente la programmazione della GAMeC, realtà resiliente che riapre dopo mesi difficili con un evento di spessore e di respiro internazionale.
Marco Bianchessi
In The Forest, Even The Air Breathes
A cura di Abhijan Toto
01 ottobre 2020 – 14 febbraio 2021
GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo – Via San Tomaso, 53 – Bergamo
Instagram: gamec_bergamo
Caption
In The Forest, Even The Air Breathes – Vedute dell’installazione – GAMeC, Bergamo, 2020 – Courtesy GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, ph Lorenzo Palmieri