Il fare installativo di Itamar Gov

Itamar Gov (Tel Aviv, 1989) è un artista interdisciplinare la cui pratica consiste in installazioni, sculture, grafica e video. Coinvolgendo le relazioni intricate tra storia, ideologia ed estetica, i suoi progetti si centrano sugli inevitabili attriti tra le varie forme di memoria personale, collettiva e istituzionale. Dal 2010, vive tra Berlino, Parigi e Bologna, dove ha studiato cinema, storia e letteratura.
Lavora con una serie variegata di strumenti visivi e teorici; il punto di partenza dei progetti di Gov è uno scetticismo indagatore nei confronti di tradizioni culturali, convenzioni e gesti considerati evidenti. Le sue opere si basano su una ricerca continua e ruotano intorno all’intersezione tra arte e politica, evidenziando la forte tensione tra il noto e il presunto, e sfidando ogni presupposto di confini netti tra fatti e finzione, intersecando memoria e immaginazione. Non fornendo mai un quadro completo, invita gli spettatori a confrontarsi con gli elementi delle opere e a diventare parte di un processo curioso.
È stato un membro dei board curatoriali di documenta 14 (Kassel, Atene), Haus der Kulturen der Welt (Berlino) e Fondazione Adolfo Pini (Milano), negli ultimi anni è stato coinvolto in numerose iniziative artistiche e cinematografiche, nonché mostre, festival, workshops e pubblicazioni.
Al momento Gov è in residenza presso la Cité internationale des arts di Parigi. Nei prossimi mesi lavorerà circa la produzione di nuove numerose installazioni nel contesto di varie residenze: Zilberman Gallery a Istanbul (Turchia), Artlink a Fort Dunree, Donegal (Irlanda), +359 Gallery a Sofia (Bulgaria), airWG / Wilhelmina-Gasthuis, Amsterdam (Paesi Bassi), e NKDale / Nordic Artists’ Centre, Dale (Norvegia).

Parliamo qui delle ultime due installazioni site specific di Gov, frutto di ricerche di filologiche effettuate ad hoc nella seconda parte di quest’anno.



fu Itamar Gov, The Last Surviving Northern White Rhinoceros, Installation view, 2021. Courtesy of the artist. (1)
fu Itamar Gov, The Last Surviving Northern White Rhinoceros, Installation view, 2021. Courtesy of the artist.
fu Itamar Gov, 1,000 Rejected Citrons, Photographic series, 2021. Courtesy of the artist. (3)
fu Itamar Gov, The Mausoleum of Rejected Citrons, Installation view, 2021. Courtesy of the artist. (1)
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Il Mausoleo dei Cedri Gettati

Nell’ambito della sua residenza presso In ruins la scorsa estate, Gov ha esteso la sua esplorazione della memoria e si è concentrato su una tradizione idiosincratica e nascosta che si svolge dal XII secolo nella regione. Si tratta di generazioni di rabbini provenienti da tutto il mondo che ogni estate vengono in Calabria alla ricerca del cedro perfetto (“Etrog” in ebraico). Questo fenomeno religioso si compone di un rigoroso elenco di criteri estetici, così come descritto nel testo sacro. I rabbini, una volta selezionato il cedro fortunato e impeccabile, tornano nelle loro comunità accompagnati da codesto cedro, che diventa il fulcro centrale di un rito festivo ebraico che si svolge in autunno – “Succot”.

Esplorando questo fenomeno, Gov ha dunque realizzato The Mausoleum of Rejected Citrons. L’installazione è costituita da 1000 cedri imperfetti, deformati, danneggiati e non selezionati che sono stati lasciati decadere, coprendo l’intero pavimento della Chiesetta Gotica di Squillace. Ad accompagnare il progetto ci sono 50 ritratti di cedri, prelevati singolarmente prima di essere posizionati per l’installazione e analizzati nel loro aspetto singolare, qualcuno direbbe più umano, qualcuno direbbe più imperfetto.

La delicata ma potente installazione induce a riflettere sul fanatismo religioso di tale rito: sebbene vi siano un rigore e un’armonia visiva che simbolizzano la volontà dell’artista a voler dare una dignità ai cedri non selezionati, lo stesso atto di lasciarli decadere comporta nuovi odori, presenza di muffe e trasformazioni della scorza, generando quel cortocircuito concettuale ed emotivo già leitmotiv delle installazioni di Gov.

L’ultimo bianco rinoceronte settentrionale sopravvissuto

La più recente opera di Gov, The Last Surviving Northern White Rhinoceros, è stata realizzata nell’ambito di Palermo Living Pavilion, in collaborazione con Room to Bloom, Studio Rizoma e European Alternatives. È dedicato alle specie animali in estinzione: delle oltre 120 specie di rinoceronti che sono esistite sulla terra, oggi ne rimangono cinque. Il rinoceronte bianco settentrionale è prossimo a scomparire, con solo due individui ancora in vita – una madre e una figlia – che, inevitabilmente, si estingueranno. Installata a Palazzo Butera, nel centro storico di Palermo, l’opera si compone di un’installazione scultorea e sonora che consiste in una cassa di legno delle dimensioni di 4x2x2 metri.

Contemplando le tradizioni occidentali di sfruttamento, supremazia e intrattenimento, The Last Surviving Northern White Rhinoceros invita i visitatori a mettersi in fila per guardare nella cassa attraverso un piccolo spioncino e ascoltare il respiro pesante e il lamento confuso della bestia unica che vibra dall’interno della cassa – promettendo un’opportunità esclusiva e privilegiata di dare uno sguardo all’animale vivo-morto prima che lasci per sempre il nostro mondo.

Nicola Nitido


www.inruins.org

Instagram: tamargov


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Itamar Gov, The Last Surviving Northern White Rhinoceros – Installation view, Palazzo Butera, 2021 – Courtesy of the artist

Itamar Gov, The Last Surviving Northern White Rhinoceros – Installation view, Palazzo Butera, 2021 – Courtesy of the artist

Itamar Gov, 1,000 Rejected Citrons – Photographic series, 2021 – Courtesy of the artist

Itamar Gov, The Mausoleum of Rejected Citrons – Installation view, Chiesetta Gotica di Squillace, 2021 – Courtesy of the artist