Giovane Fotografia Italiana #08: un approccio militante tra fotografia e immaginazione

Testo e contesto. La nostra contemporaneità è sempre più slegata da dogmi vetero collezionistici o da white cube, spinta verso una relazione mimetica con lo spazio fisico e digitale che ibrida temi e processi, che conduce verso necessità e prossimità microaffettuose.
Giovane Fotografia Italiana parte dal contesto e sviluppa un nuovo sito, un contenitore in linea con le proposte grafiche più interessanti del momento, che offre anche la possibilità di scoprire la mostra attraverso un efficiente virtual tour. Non è secondario, questa scelta evidenzia come le necessità del nostro ‘presente transpandemico’ possano condurre verso un utilizzo ibrido delle disponibilità tecnologiche: il virtuale non sostituisce il reale, se ne fa mezzo, protesi per la scoperta del mondo. Da necessità a utile opportunità.

Il progetto, promosso dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con GAI – Associazione per il circuito dei giovani artisti italiani, Fotografia Europea, Circulation(s) Festival de la jeune photographie europeénne di Parigi, Photoworks Festival di Brighton e Festival Panoràmic di Granollers, prevede una open call rivolta ad artiste e artisti under 35 – attualmente residenti in Italia – che utilizzano la fotografia come medium. Sette proposte selezionate da una prestigiosa giuria sono presentate in anteprima a Reggio Emilia nell’ambito di Fotografia Europea, per poi aprirsi alla rete dei partner del progetto.

Realizzata a cura di Ilaria Campioli e Daniele De Luigi, la mostra collettiva ideata per la ottava edizione di Giovane Fotografia Italiana declina il tema Reconstruction attraverso le opere di Domenico Camarda, Irene Fenara, Alisa Martynova, Francesca Pili, Vaste Programme, Martina Zanin e Elena Zottola.

I progetti – fra i quali la giuria composta da Diane Dufour, Arianna Rinaldo e Carlo Sala selezionerà il vincitore del Premio Giovane Fotografia Italiana 2021 – invadono con differenti modalità e dinamiche gli spazi dei Chiostri di San Domenico fino al 4 luglio, generando un arcipelago dove le varie isole appaiono slegate a livello espositivo – nonostante la condivisone di alcune sale – ma fortemente collegate da una chiara necessità che le porta a superare la superficie fotografica per aprirsi a differenti supporti e nuove relazioni.



fu 3. Irene Fenara, Three Thousand Tigers, 2020, handmade wool tapestry, 200x130 cm, courtesy the artist
fu ©VasteProgramme_THE LONG WAY OF IVAN PUTNIK, TRUCK DRIVERI, 2019 (5)
fu ©Martina Zanin, I Made Them Run Away, 2020__2 (4)
The creation
fu ©Alisa_Martynova, Untitled from series Nowhere Near, 2019 (8)
fu © Francesca Pili_#ABRUXAUS_5
fu © Domenico Camarda, Untitled 02, from Liquido series, 2017
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Evidente è la volontà di non proporre singole opere ma nuclei di senso che possano narrare un pensiero, che possano entrare in relazione con il fruitore avvicinandolo, anche fisicamente, chiedendo quasi di essere accarezzati o “utilizzati“ per fini strettamente personali. Oltre le singole tematiche, la mostra permette al pubblico di immergersi in un’atmosfera generazionale, nei diversi vissuti estetici ed esistenziali degli artisti testimoniando necessità e desideri comuni, dialogando privatamente su avvenimenti che, generalizzandosi, si fanno urgenti e universali.

Tema centrale della costellazione di esperienze diviene il rapporto fra presentazione e rappresentazione, sviluppato attraverso una raffinata analisi che rivela realtà e immaginazione come due parti indivisibili di un unico insieme. In una contemporaneità in cui concediamo forte fiducia anche alle immagini digitali riprodotte sui documenti, l’immaginazione diviene sorella del linguaggio, malattia cronicizzata che filtra la nostra esperienza sensoriale per creare mondi che rappresenta attraverso immagini. Se la scrittura su cui si fonda la nostra società altro non è che una successione di immagini che, utilizzando il moto dei nostri occhi, scorrono su una superficie, la fotografia diviene privilegiato campo di sperimentazione linguistica e mediale, strumento in stretta relazione con le produzioni video attraverso cui fornire potenza alla nostra necessità di dare un senso alla vita per comprendere e agire in un mondo sempre più apparentemente duro e inospitale.

Marco Roberto Marelli


Giovane Fotografia Italiana. Edizione #08 Reconstruction

A cura di Ilaria Campioli e Daniele De Luigi

21 maggio – 4 luglio 2021

Chiostri di San Domenico – Via Dante Alighieri 11 – Reggio Emilia

www.gfi.comune.re.it

www.fotografiaeuropea.it

Instagram: fotografia_europea


Caption

Irene Fenara, Three Thousand Tigers, 2020 – Handmade wool tapestry, 200×130 cm – Courtesy the artist

VasteProgramme, THE LONG WAY OF IVAN PUTNIK, TRUCK DRIVERI, 2019 – Courtesy the artist

Martina Zanin, I Made Them Run Away, 2020 – Courtesy the artist

Elena Zottola The creation of the world is an ordinary day, 2020 – Courtesy the artist

Alisa Martynova, Untitled from series Nowhere Near, 2019 – Courtesy the artist

Francesca Pili, #ABRUXAUS 5 – Courtesy the artist

Domenico Camarda, Untitled 02, from Liquido series, 2017 – Courtesy the artist