Franco Nardi e lo “Sviluppo” delle cose.

Che bello andare alle mostre il sabato pomeriggio !!!

A Milano sembra una prassi, si inaugura sempre il martedì e il giovedì, certo niente di male, però. Sarò l’ultimo dei nerd, ma il sabato pomeriggio per me se ti fai una passeggiata, e ti vedi una mostra, non c’è niente di più sano e genuino.

Franco Nardi lo intravedevo in giro ai vernissage milanesi, ci avevano presentati, ma ultimamente sono smemorato, sarà l’età, la troppa gente, le cose da fare, ma non ricordavo più se me l’ero sognato oppure Piero Mezzabotta aveva fatto da tramite. Comunque, Franco vive a Londra, nel quartiere di Schoreditch (che meraviglia), e da tempo insieme a Mezzabotta avevano deciso di fare un progetto a quattro mani dove un artista curava il lavoro dell’altro con un intervento.

Così è stato ed è nata Development, concepita sulla teoria della forma in genere; struttura che può comprendere altri automatismi raramente invertibili. Mezzabotta ha curato l’installazione di Nardi con un testo che si presenta così:

Oggetto blablabl bla blablab Blablablab blabla bl blabl b

bl blablabla; bla Blablabla, bl blablablabla b l’blablab del

colore. I blablab blab’Blabla Blablabl bla blab blablablab bl

blablab all’blabl bla Blablablabla? Bl blab bl blabla blabl

bla blabl b blabl l’anima, blab bl blabl blabla b blablabla bl

Blabla Blablab b bl Gentile bl Fabriano, bla Blablabl b bl

Blablabla. B blablabl, blabl blabla blabla blablab b blabl bla

blabla blab blablablabla b blablablabl blablablab; blabla

blablab blab blablabla blablab blab b blabl blab blablabla.

Blablabl bl forma b blablabla, bl blab blabla blablabl blab

bla Blablablab; bla blablabla blabl bla blab blablab.

B blablab blab’Blabla Blablabl, bla blablabla blabl blabla,

bla blablab blablablab bla b blabl bla blabla bl bla bla

blablabla della forma. Bla blab blablabl blab bl blabl, bla

blab blab bla b blablab, bl bla b blab blà blablabl blabl

blabla blab’blabl? Bl blablab blabl blabla investigazione, bl

blab bla blablabl bl blablab effetto.

Il “blablabla” copre l’introduzione al testo I pittori dell’Italia Centrale presente nel libro di Bernard Berenson, I pittori italiani del Rinascimento, Hoepli, Milano, 1936.

<< Berenson fu uno dei pionieri della storia dell’arte. Per analogia ho scelto questo brano corrispondente agli artisti marchigiani, così come lo è Franco >> e come lo è anche Piero Mezzabotta, che con questa frase mi illumina sul suo intervento “curatoriale”. Ironizza sugli eventi mondani dell’arte, come una semplice vernice, dove si parla di niente e mai di arte.

Il “Blablabla” che mai si consuma di Mezzabotta ha, alla sua base, uno schermo – illusorio – alla critica d’arte, che racchiude contenuti generati dalle radici storiche dell’arte.

All’interno dello spazio espositivo di CityArt, sulla destra, un condotto attorcigliato, prodotto da dieci hula op scomposti e ri-assemblati sulla parete, genera un segno continuo nello spazio. La moquette, al centro, diventa scultura cambiando la sua funzione. L’artista la stacca e la ri-assembla, inserisce elementi del suo vissuto, evidenzia, con la pittura, lo scotch che la teneva ferma al pavimento dando origine ad un tracciato, come una nuova planimetria contenitiva.
Dieci foto, sulla parete di sinistra, della misura del suo cellulare: un cubo, una forma rigida contenete filamenti colorati che continuano a “dimenarsi” nell’ambiente che li trattiene.
La materia ed il suo movimento è la regola che, concettualmente, si può ripetere come gli elettroni all’interno dell’atomo. Anche se c’è l’azione, sembrerebbe difficile percepire un movimento ed uscire dall’impianto principale.

Nardi non dà titoli alle sue opere, ne misure, ne tecniche, dice: << si chiama arte visiva, perchè si vede>>. Amen.

Michael Rotondi

FRANCO NARDI

DEVELOPMENT

5 maggio – 21 maggio 2016

a cura di Piero Mezzabotta

CITYART –  Via Dolomiti 11, Milano

www.cityart.it