Good Bye Lenin! Flavio Favelli in mostra a Briosco

Fra presente e memoria, Flavio Favelli riaccende ed esalta la passione e l’illuminato gesto di Alberto Rossini, realizzando una nuova e importante tappa nel prestigioso percorso culturale ed espositivo della Fondazione Pietro Rossini. Fino al 23 Ottobre, gli spazi del Rossini Art Site di Briosco ospiteranno un’imponente opera realizzata ricollocando sulla sommità di un container, interamente dipinto attraverso la riproduzione, in formato gigante, di una tessera del Partito Comunista e di due banconote russe del 1945, un’originale statua di Lenin, proveniente da Tallinn, salvata dalla fusione per il recupero del metallo. In occasione dell’inaugurazione della mostra, curata da una radiosa Francesca Guerisoli, l’artista fiorentino ha realizzato una dinamica performance che ha ampliato e amplificato i significati dell’opera e coinvolto e divertito il pubblico giunto per l’occasione.

Flavio Favelli
Performance Container Lenin – ph Francesca Guerisoli

Nato nel 1967 a Firenze, Flavio Favelli può essere oggi considerato uno dei più importanti agitatori culturali della sua generazione. Laureato in Storia Orientale all’Università di Bologna, scrittore di grande talento, le sue realizzazioni indagano il tema della memoria personale e collettiva, raccontano una storia filtrata attraverso il ricordo, utilizzando un fare artistico che, forse in maniera troppo stringente, può essere ricondotto all’interno della definizione di Neo-concettuale. Fuggito sull’Appennino, come Pier Paolo Calzolari, per staccarsi dalla sovra stimolazione della pur accogliente e cordiale città di Bologna, nelle sue opere risulta evidente una riappropriazione di simboli e oggetti di un recente passato che si fa ormai storia intima, quasi romanzo. Marchi e credenze in legno pregiato sono letteralmente frantumate e ricostruite dando loro una nuova capacità espressiva quasi metafisica, da onirico fatto a mano.

Alla fine del pendio che ospita le grandi sculture collezionate e realizzate negli anni dalla famiglia Rossini, svetta, sul suo nuovo basamento, un’imponente statua di Lenin con un cappio al collo, ricordo del violento gesto che l’ha divelto e condotto, poi, fino a Briosco. L’artista, vestito con una tenuta sportiva vintage fornita d’immancabile berrettino di lana nero, colpisce ripetutamente, con due palloni di plastica, gli stessi che si usavano vent’anni fa per giocare nei cortili, il container e,  in un paio di occasioni, la statua stessa. Il suono dei colpi sulla lamiera vuota ricorda il rimbombo mediatico di tempi passati in cui il viso di Lenin era un’icona ben presente e viva nella memoria dei ragazzi degli anni Settanta. L’atmosfera generata e le difformità di misura fra basamento e scultura tolgono ogni accento retorico e celebrativo al personaggio storico trasformandolo in fotografia da album di famiglia. Ed è l’artista stesso a raccontare come Lenin sia una figura molto importante della sua vita, il simbolo estetico e non politico del fascino esotico che emanava l’Unione Sovietica.

Flavio Favelli
Performance Container Lenin – ph Cristina Tagliabue

Il ricordo della visita di un allora tredicenne Flavio al mausoleo di Vladimir Ilic Ulianov a Mosca, con la visione di quell’affascinante scritta in cirillico “Lenin”, considerata come il primo logo percepito nella sua vita, si ricollega e sovrappone all’immagine della sua raccolta di figurine Panini del 1978, con le facce strane dei calciatori dell’URSS. Tutto si fonde e sfuma comunicando al fruitore come la storia non sia solo quella raccontata nei libri, di come non esista una storia ma tante storie dove gioie e dolori si sovrappongono in uno stesso avvenimento che si fa poi mito e filtrato ricordo nella nostra personale memoria.

Marco Roberto Marelli

 

FLAVIO FAVELLI

CONTAINER LENIN

 a cura di Francesca Guerisoli

18 settembre – 23 ottobre 2016

ROSSINI ART SITE – Via Col del Frejus, 3 – Briosco (MB)

www.rossiniartsite.com