Il desiderio delle immagini: Flavia Albu incontra Cecilia Mentasti nella stanza dei giochi di State Of

Cosa vogliono le immagini? William J.T.Mitchell, uno dei più autorevoli esponenti dei nuovi visual cultural studies, le conduce all’esterno degli stereotipi di potere che informano la nostra società pubblicitaria scoprendole esseri desideranti all’interno di mitiche dinamiche di dominio e assoggettazione. Il quadro non è più un oggetto dominante ma un essere in relazione che oscilla fra dominio e desiderio, campo si significazione in cui il dualismo servo/padrone si fonde e confonde.
Il potere debole delle immagini, il fascino della loro volontà, influenza la produzione recente di Flavia Albu (1991, Suceava) e le opere create in occasione di Just Want To Be Loved, evento espositivo realizzato a cura di Marta Orsola Sironi e fruibile fino al 6 maggio presso gli spazi di State Of a Milano.
Tre nature morte di piccole dimensioni della serie Still Life generano presenze leggere nell’azzurro che invade lo spazio. Frammenti rubati alla pornografica esposizione dell’immagine, dettagli eleganti che si trasformano in oggetti-quadro da desiderare e possedere. A proteggerle dal dominio della presenza tre casse display, le contengono modificandone l’essenza tramite un doppio rapporto di cura ed esposizione. Realizzate da Cecilia Mentasti, Soft Soft Soft, Lay me down e Love is love sono tre opere appositamente progettare per contenere e dialogare con le tele di Flavia Albu. Attraverso reciproci rapporti di influenza i lavori delle due autrici ci proiettano in una elegante e perversa “stanza dei giochi” dove leggere tensioni rischiano di esplodere in sferzanti erotismi concettuali.



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Che fatte son per me scudiscio e ferza; dalle rime petrose di Dante emerge LWY, frusta luminosa da regina delle Amazzoni, oggetto di domino e piacere che ci conduce alla grande tela esposta nella parte alta della stessa parete: all’apparenza delle lucenti ali d’angelo dall’ambigua fattezza di tatuaggio ardito, riproducono invece il disegno tracciato nel cielo durante uno spettacolo di aerei militari. L’azzurro siderale come luogo del piacere e della guerra è chiave di lettura per uno spettatore posto di fronte al desiderio delle immagini, a quel misto di potere e attrazione che pone in dialogo le due artiste in mostra in una passo di danza orgiastico in cui il rapporto dominante e dominato è sublimato in atto mistico e carnale di percezione.

Flavia Albu avverte e invita il futuro pubblico del progetto espositivo attraverso una bellissima foto di Francesco Paleari che la ritrae in ginocchio, intenta a sistemare un telaio di legno. Beatrice metropolitana, lo sguardo fisso in avanti, seducente e sfidante, rivolto al mondo, alla macchina fotografica che ruba la sua concentrazione, alla mostra che sta nascendo in un rimando metalinguistico fra immagini dove la dialettica non genera una sintesi ma una fusione di molteplici, unica risposta dell’uomo al mondo.

Marco Roberto Marelli


Flavia Albu

Just Want To Be Loved

13 aprile – 06 maggio 2021

Con la partecipazione di Cecilia Mentasti

A cura di Marta Orsola Sironi

www.areteshowroom.com/state-of

Instagram: stateof_____


Caption

Flavia Albu – Just Want To Be Loved – Courtesy the artist and State Of – Milano IT – ph Francesco Paleari

Flavia Albu – Installation view at Aretè Showroom – Just Want To Be Loved – Courtesy the artist and State Of – Milano IT – ph Francesco Paleari

Flavia Albu – Installation view at Aretè Showroom – Just Want To Be Loved – Courtesy the artist and State Of – Milano IT – ph Francesco Paleari

Flavia Albu – Installation view at Aretè Showroom – Just Want To Be Loved – Courtesy the artist and State Of – Milano IT – ph Francesco Paleari

Flavia Albu – Installation view at Aretè Showroom – Just Want To Be Loved – Courtesy the artist and State Of – Milano IT – ph Francesco Paleari

Flavia Albu – Just Want To Be Loved – Courtesy the artist and State Of – Milano IT – ph Francesco Paleari