Five questions for Nunzio De Martino

Nunzio De Martino è nato a Napoli dove vive e lavora. Nel 1985, dopo essersi diplomato in fotografia presso l’Istituto Professionale Casanova di Napoli, si trasferisce a Milano dove inizia a collaborare come assistente fotografo di Gian Paolo Barbieri. Nel successivo iter formativo, la sua ricerca artistica comincia ad ampliarsi verso altre forme espressive come la pittura, la scultura, l’istallazione e il video. Dal 2005 – anno della sua prima personale, intitolata Stasis, realizzata presso la galleria Changing Role di Napoli –  a oggi la sua ricerca, nonchè i suoi interessi, si rivolgono principalmente ai processi temporali dell’essere, alla sua memoria e, in generale, al rapporto dell’uomo con il tempo e lo spazio.


Da quanto tempo fai l’artista e quali differenze noti fra i tuoi esordi e oggi?

Dal 2003, quando ho abbandonato, in via definitiva, la fotografia commerciale per dedicarmi totalmente all’arte, la differenza è che oggi ho meno soldi ma più tempo da dedicare alla mia arte.

Nunzio De Martino
Untitled – 2016, polyester seams on canvas, cm 90 x Cm 70 – courtesy Galleria Annarumma, Napoli

Quali tematiche trattano i tuoi lavori e che progetti hai in programma?

In questo periodo sono impegnato in una serie di lavori dal titolo The rhythm of my brush. Sono realizzati con una macchina per cucire del 1949, appartenuta a mia madre. In origine serviva a cucire tomaie, ma le ho fatto apportare delle modifiche, per lavorare su un materiale più delicato come la tela, sia essa grezza o preparata, senza che questa potesse subire danni. Il rumore che produce è infernale, ma per me è ritmo. Assordante, ma pur sempre the rhythm of my brush! Sono lavori astratti, linee di vita, di morte, di musica e di poesia ma, soprattutto, di tempo: la dimensione che più mi affascina. È un’invisibile presenza, eppure il suo ineludibile passaggio segna e trasforma le cose. Tutto ciò prenderà corpo in una personale alla galleria Annarumma di Napoli.

Come ti rapporti con la città in cui vivi?

Con Napoli, ho avuto sempre un rapporto di odio e amore. È una città complessa. Cerco di viverla serenamente, anche se mi inquieta.

Nunzio De Martino
Untitled – 2016, polyester seams on canvas, cm 90 x Cm 70 – courtesy Galleria Annarumma, Napoli

Cosa pensi del sistema dell’arte contemporanea?

È paradossale e grottesco che in un Paese che trasuda arte, vi sia un seguito limitato nei confronti dell’arte contemporanea. Bisogna essere folli, eroici e sostenuti da un’enorme passione, se vuoi fare arte contemporanea in Italia.

Che domanda vorresti ti facessi?

Follia, eroismo e passione sono gli ingredienti per una ricetta di successo?

Non lo so! Ma è così che mi sento vivo e felice.

www.nunziodemartino.tumblr.com


Intervista a Nunzio De Martino a cura di Alberto Pala per FormeUniche