Five questions for Linda Carrara

Linda Carrara è nata nel 1984 a Bergamo e oggi vive a Bruxelles mantenedo il suo studio a Gent. Diplomatasi nel 2006 presso il Dipartimento sperimentale d’arte contemporanea dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dal 2015 frequenta il Master in MultiMedia presso l’Accademia belga KASK a Gent. Vincitrice di diverse residenze d’artista nel 2015 è prima classificata al PremioTerna – Sezione Pittura con l’opera Outer Space. Invitata al Premio Cairo nel 2013 ha preso parte a numerose e prestigiose mostre in Italia e all’estero.


Da quanto tempo fai l’artista e quali differenze noti fra i tuoi esordi e oggi?

Credo che il passo fondamentale sia stato realizzare che fosse possibile fare l’artista anche ai giorni nostri.
Ho lavorato per anni come assistente e ciò mi ha dato la possibilità di aver tempo, molto tempo, da dedicare alla mia pratica. Senza conoscere quasi nulla dell’arte contemporanea, in quegli anni mi son dedicata alla scoperta, impiastricciavo tele dando il meglio, ci dedicavo tantissimo tempo, ero capace di svegliarmi all’alba e lavorare fino a notte. Era la nascita della passione, la scoperta. Oggi è la perseveranza, il proseguo. Le difficoltà moltiplicano, la passione ha dovuto cedere spazio ad altri fattori pur rimanendo estremamente vivida. La più grande differenza è che non posso dedicarmi anima e corpo come agli esordi al lavoro in studio, ma forse soprattutto il saper che oltre a quello ci sono altri fattori fondamentali e determinanti. Meno tempo e più cose da gestire insomma. Peccato.

Linda Carrara
Il pretesto di Lotto – Installation view, 2016 – courtesy Linda Carrara

Quali tematiche trattano i tuoi lavori e che progetti hai in programma?

Non ho mai un tema definito e definitivo, vago alla deriva cercando qualcosa che mi interessa e cerco di sviscerarlo, sino a che quel nocciolo diventa un nuovo germoglio. Per ora sono anni che lavoro sulla natura morta nel suo senso più esteso, cercando le sue radici nella storia, prima che fosse riconosciuto e classificato come un genere. Volevo scoprire il perché, il quando e il come gli artisti si sono dedicati alla rappresentazione di oggetti e da ciò sono arrivata a sfiorare la decorazione ed il trompe l’oeil nella loro eccezione primordiale. La Madre. La grande Dea Creatrice. Il senso pittorico. Il decoro. L’ironia in primis.

Momentaneamente sono in Norvegia, a Trondheim, per una residenza presso LKV. Erano anni che aspettavo il momento di venire in Norvegia e finalmente son qui. Poi tornerò a vivere tra Bruxelles e Milano; porterò avanti alcuni progetti espositivi, di cui uno in Marzo a Gent, altri ancora da imbastire o in divenire e in programma a lungo termine avrò una personale all’istituto di cultura Italiana di Bruxelles ad Aprile 2018.
La cosa che vorrei veramente fare è fermarmi un po’. Ritrovare per un’attimo la sana serenità di una casa e delle radici, ma chissà poi se lo farò.

Come ti rapporti con la città in cui vivi?

Diciamo che ero una persona con radici ben solide e fisse. Son rimasta per almeno 8 anni a Milano, forse anche di più. Poi un giorno ho iniziato a viaggiare, timidamente e senza nessun programma preciso; volevo solo capire cosa significasse vivere in un’altra città e in un altro paese. Ho iniziato a vivere alcuni mesi all’anno a Bruxelles. Da li il mio rapporto con il luogo in cui vivo è decisamente cambiato. Mi son spostata in Belgio, dove tuttora vivo; a Bruxelles ho casa ma ho mantenuto lo studio a Gent, dove ho frequentato un master e continuo ad avere un piccolo rifugio a Milano.
Ora come ora chiamo istintivamente CASA tutti i luoghi in cui so che dormirò per un breve o lungo periodo, è come se io fossi diventata quella cosa che fa si che un luogo diventi casa. In pratica come una cozza!

Linda Carrara
Collage_04 – acrylic on paper, 65 x 50, 2016 – courtesy Linda Carrara

Cosa pensi del sistema dell’arte contemporanea ?

Che è malato come malato è tutto il Sistema contemporaneo. Ma a parte questo particolare generico, credo che sia un luogo labirintico, con complessi e delicati concatenamenti di causa/effetto.
Un luogo nel quale inizialmente ci si trova spaesati e capir come muoversi è estremamente difficile ed energicamente dispendioso. Poi pian piano ci si ambienta e ognuno a suo modo capisce come giostrarsi e come giocare le carte a sua disposizione.
Pian piano si intuisce come usare (sinceramente) a proprio favore gli eventi e gli incontri. Questo vale per me e per dove sono al momento, ma non posso realmente immaginare cosa e come sia muoversi nel “vero sistema dell’arte”, quello fatto di grandi mostre museali, grandi eventi, grandi aspettative, personali o indotte e grande mercato. Se ci capiterò ti farò sapere.

Che domanda vorresti ti facessi?

Mi fai una domanda?

www.lindacarrara.com

Immagine di copertina – courtesy Michiel Devijver


Intervista a cura di Alberto Pala per FormeUniche