Five Questions for Anthony De Luca

Anthony De Luca ha 37 anni. Artista che ha saputo affascinare ed emozionale il pubblico femminile, e non solo, attraverso i suoi 365 “Ti Amo” regalati, uno per ogni giorno dell’anno, senza che lei se ne accorgesse, alla sua compagna, spicca nel panorama della fotografia italiana grazie alle sue idee che provocano in maniera intelligente e non banale, senza scadere mai nel cattivo gusto. “Provocatore seriale, anticonformista e reale menfreghista di tutte le opinioni del genere umano”, artista che “esalta il corpo della donna con erotismo ed elegante trasgressione”, pone al centro della sua poetica il Lato B femminile, ne ha fotografati oltre un migliaio e non ha intenzione di smettere. Immerso nel suo fare, è costantemente attivo sui canali social. Strumento diretto e generazionale con cui comunicare in maniera democratica e ampia.

Da quanto tempo fai l’artista e quali differenze noti fra i tuoi esordi e oggi?

Da Mai. Le persone che “fanno” gli artisti, sono solo emulatori di altre che sono artisti dalla nascita. Ho questa vocazione da quando ho iniziato ad avere le prime capacità di creare qualcosa dal nulla, suscitando curiosità, sorrisi ed emozioni. Dai primi anni di vita ho sempre avuto una forte curiosità e intraprendenza creativa, dall’intepretare personaggi, creare qualsiasi cosa mi venisse in mente fino ai miei primi video. A 6 anni ero affascinato dalla videocamera gigante di mio zio, che non so con quale coraggio me la feceva tenere in mano per girare il mio primo documentario reality, un video che raccontava i momenti in cui i miei 2 cuginetti andavano a espletare i loro bisogni sul vasino. Il documentario ovviamente comprendeva anche dettagli in primo piano di ciò che avevano appena evacquato, con i miei commenti in diretta mentre riprendevo. Vi risparmio tutti gli aneddoti dei 31 anni a seguire (credo ne farò un libro).

Le differenze tra i miei esordi e oggi? Consapevolezza. Evoluzione. Solitudine. (il pubblico più sensibile sentirà ogni parola senza dare ulteriori spiegazioni )

Anthony De Luca
© foto di Anthony De Luca

Quali tematiche trattano i tuoi lavori e che progetti hai in programma?

Erotismo, ironia, trasgressione, aspetti sociologici contemporanei. Tutto si fonde in ogni mia azione o fotografia.
I nuovi progetti fotografici, a cui sto lavorando da qualche mese, potrebbero fare il giro del mondo per la loro unicità e provocazione, sto aspettando il momento giusto per esporli a un pubblico social, non posso raccontarti ancora nulla.

Come ti rapporti con la città in cui vivi?

L’unico rapporto che ho con la mia città è quello in cui la coinvolgo, rendendola spesso protagonista della mia creatività. La vivo unicamente in questo senso, perchè non è ancora pronta ad accettare vera creatività e innovazione.
Oltre alla fotografia, spesso realizzo performance per suscitare forti emozioni e Bologna è il teatro perfetto per le mie idee. Basti pensare ai chilometri di portici. Nel 2010 ho realizzato il primo funerale da vivo al mondo, pioveva, centinaia di persone erano in coda dietro alla bara in cui ero trasportato. I portici oltre a proteggere dall’acqua hanno dato alla performance un impatto scenografico unico.

Cosa pensi del sistema dell’arte contemporanea?

Nammerda! L’arte contemporanea l’ho sempre vista come una grande operazione mediatica in cui si da valore a cose che non hanno nessun valore.

Anthony De Luca
© foto di Anthony De Luca

Che domanda vorresti ti facessi?

Anthony, ci dici cosa cazzo ti passa per la mente, mentre stai rispondendo alle nostre domande?

Non mi sono mai preso sul serio, sono talmente consapevole di ciò che realizzo che preferisco raccontare più la mia personalità che parlare del mio lavoro, le immagini raccontano già tutto da sole. Potrei sfruttare questa e altre interviste per darmi più valore, per fare il sofisticato, per tentare di imprimere concetti che possano in qualche modo agevolarmi influenzando un lettore, ma non sarei coerente con la mia ideologia, l’unica:  siate ciò che volete, in pochi sanno percepire la vostra anima, a quei pochi, basta un attimo.

www.anthonydeluca.it

Immagine di copertina: Anthony De Luca, autoscatto © foto di Anthony De Luca


Intervista a cura di Marco Roberto Marelli