“A mollo.” Dineo Seshee Bopape, corpə e acqua salata

Dineo Seshee Bopape (Polokwane, Sudafrica, 1981) è un’artivista, è un’artista sudafricana che sperimenta tra diversi media esplorando quello che definisce l’aspetto performativo della cultura concentrandosi sulle nozioni sociopolitiche di memoria, narrazione e rappresentazione con un messaggio diretto, potente e complesso, risultato di una ricerca lunga una vita. 

Ierata laka le a phela le a phela le a phela / my love is alive, is alive, is alive (My love is alive) è una delle installazioni che ha presentato in Born in the first light of the morning [moswara’marapo] (6 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023) prima personale italiana dell’artista curata da Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli per HangarBicocca. L’opera, co-prodotta da TBA21–Academy e Hangar Bicocca, è nata dalla ricerca iniziata con The Current II, programma curatoriale di Ocean Space condotto da Chus Martínez ed è stata esposta per la prima volta nell’aprile 2022 come parte del programma espositivo The Soul Expanding Ocean presso la Chiesa di San Lorenzo a Venezia. 

My love is alive è una installazione composta da un video a tre canali e da un ambiente immersivo fatto di elementi naturali e sintetici attraverso cui Bopape analizza il concetto di sovranità e le logiche di possesso e dispossesso, mescolando e combinando diverse prospettive. L’attaccamento alla natura e alla sua terra, la posizione politica ed ecologica che sostiene, vengono chiaramente dichiarate. 

Per l’artista la relazione tra esserз umanз e natura è di vitale importanza tanto da raccontarne anche nella sua biografia. 

“L’anno in cui nasce vede registrati 22 uragani nell’Oceano Atlantico e 4 cicloni nell’Oceano Indiano [. . .]  in Cile viene istituito il Codice dell’acqua, che separa la proprietà dell’acqua dalla proprietà della terra [. . .] Si narra che le balene franche nate in quell’anno siano le più lunghe nate da allora [. . .] Altri eventi concomitanti nell’anno della sua nascita sono forse troppi per essere pienamente conosciuti: alcune cose sono continuate, alcune sono cambiate, altre sono finite, alcune sono iniziate, alcune si sono trasformate”. [1]

Bopape è un*corpə in comunione con il mondo intero, pericoloso e devastante come la natura sconosciuta, intriso in essa, impossibile da dividere e distinguere da questa. 

My love is alive unisce indagine storica, conoscenza tradizionale, illusione, immaginazione e speranza sfidando la sconfinatezza dell’Oceano e la trivializzazione dell’immaginario oceanico africano che vede l’acqua come spazio negativo tra le terre, uno spazio vuoto, non-land nel quale lз corpз d’acqua salata vivono e sguazzano. Sono corpз fatti e intrisi di acqua – termine tratto da Bodies of Water (2017) di Astrida Neimanis [2] – che rispondono alle idrologiche – gestazionalità, dissoluzione, comunicazione, differenziazione, archivio e inconoscibilità – e che rendono questз corpз capaci di cambiare ed evolvere nel sistema chiuso dell’acqua [3]. Per Bopape l’acqua è un archivio, un sistema chiuso che continua a differenziarsi lentamente, una memoria del dolore dellз corpз deceduti nell’Oceano, una collezione di bianche onde frastagliate. 

L’approccio di Bopape combina magia, storia, tradizione, illusione, immaginazione e speranza, creando un’interessante conversazione tra il passato postcoloniale dell’Oceano e la sua onnipresenza, e che vede l’acqua come veicolo di sogni, immaginari, spiriti e canzoni. My love is alive è l’unione tra la terra e la memoria dell’Oceano, tra corpз e acqua salata.



1) dineo seshee bopape
2) dineo seshee bopape
3) dineo seshee bopape
4) dineo seshee bopape (1)
5) dineo seshee bopape (1)
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“[Pensare] all’acqua dell’oceano, all’acqua nel mio corpo, così come all’acqua nel nostro corpo collettivo o nella nostra coscienza collettiva, noi tutti e tutte in relazione l’uno con l’altro e l’altra e con l’acqua, [riflettere] su come l’amore abbia a che fare con tutto questo e su dove si situi all’interno di queste connessioni”. [4]

Il racconto di Bopape è la storia di un sogno, di un messaggio che riceve dall’acqua, di un racconto ‘multimediale’ di amore, vita, dolore e morte. La realizzazione stessa dell’opera diventa narratorə delle storie di Bopape guidando lз visitatorз verso la comprensione dell’acqua salata – mortifera e vitale, affascinante e pericolosa – come entità che provoca emozioni riconducibili al sublime. Bopape racconta della schiuma delle onde, memoria delle atrocità dell’Oceano che, grazie alle caratteristiche del sale, viene preservata rendendo possibili le ribellioni politiche e spirituali, guarendo le ferite e uccidendo i batteri. L’acqua salata, dotata di un’agency, guarisce uccidendo! [5]

Quello di Bopape è un sogno bagnato e musicato da una canzone che arriva delle Isole Salomone e che appare in sogno all’artista e procede verso la Giamaica e l’Africa occidentale, fino a raggiungere le piantagioni lungo il fiume Mississippi.

Mi domando come mai le parole della canzone vengano solo in parte tradotte in inglese: forse per fare riferimento all’imposizione della lingua colona sulle altre o per fare un’allusione alla tratta schiavista e alla storia omicida dell’Oceano, o più probabilmente solo per provare a fornire una traduzione per divulgare la lingua oceanica e renderne così possibile l’ascolto. La canzone continua a ripetersi rinforzando il ricordo del ciclo delle acque, dello sbattere delle onde sulla battigia, della lenta differenziazione dell’acqua che porta con sé ricordi vecchi di migliaia di anni. [6]

“As cyclical, water is complicit in death, . . . [also understandable as] recycling. Ashes to ashes, water to water”. [7]

Mi chiedo anche a cosa Bopape fa riferimento quando ripete my love. Fa forse allusione all’acqua salata capace di preservare gli orrori che le vengono attribuiti? L’acqua salata è l*attorə principale dell’opera, è una dellз protagonistз delle idrologiche di Neimanis. L’acqua salata è potente: grazie alla sua salinità è capace di salvare, uccidere, essere ammirata e temuta. 

Bopape, nel suo dialogo con l’Oceano, racconta che acqua e corpз hanno la possibilità di scegliere innumerevoli strade: rimanere inermi o dimenticare il dolore del mare, oppure cambiare e rigenerarsi – come la salamandra/cyborg di Donna Haraway [8]. Ma probabilmente l’Oceano non vuole cambiare, ma vuole ricordare un passato fatto di orrore e di legami, fatto di corpз e sale. 

Chiudere gli occhi e farsi trasportare dal rumore delle onde e dalle canzoni che si mescolano al suo suono. Riaprirli e farsi stupire dai colori delle immagini che si alternano sui grandi schermi. Rimanere storditi dall’assonanza e dalla dissonanza delle immagini e dei suoni, dall’amore che Bopape esprime per il mare, dal rumore di corpз che si mescolano all’acqua. 

“My love is alive” sussurra; il suo complicato amore per il mare è parte di lei, della sua storia e del suo attuale ed antico dolore. È una favola oscura, è un manifesto di sofferenza e rabbia, amore e memoria, è un racconto delle radici dell’artista e della storia coloniale che l’ha preceduta e che le seguirà. È una storia nascosta sotto la coperta del controllo politico, capace di rendere visibili lз corpз celati dall’acqua salata, corpз invisibili e dimenticati. 

È artivismo performativo, azione ed espressione di pensieri che agiscono e agiranno nel mondo. È ricerca e studio che nasce da un’urgenza critica che va a costruire una conoscenza nuova e culturalmente rilevante. 

È urlare per far sentire la propria voce! [9]

Arianna Sollazzo


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Note:
1 – Ocean Space, “Biografia di Dineo Seshee Bopape”. LINK
2 – Astrida Neimanis, (lei/loro), teorica culturale che lavora all’intersezione tra femminismo e cambiamento ambientale e che si concentra su corpə, acqua e tempo, esaminando le relazioni con diverse forme di vite acquatica. Nel 2017 scrive Bodies of Water: Posthuman Feminist Phenomenology, edito da Bloomsbury Academic.
3 – Neimanis, Astrida. Bodies of Water: Posthuman Feminist Phenomenology. New York/London: Bloomsbury Publishing, 2017, pp. 85-86.
4 – Dineo Seshee Bopape, in “In Venice, Artist Dineo Seshee Bopape Asks Us to Consider Our Relation to the World’s Waterways.” ArtNews, aprile 2022
5 – Agency in filosofia è la capacità di autodeterminazione, di scelta, di azione indipendente e libera.
6 – Neimanis, Astrida. “Feminist subjectivity, watered.” Feminist Review, No. 103 (2013): 33.
7 – Neimanis, Astrida. “Feminist subjectivity, watered.” Feminist Review, No. 103 (2013): 30.
8 – Haraway, Donna. “A Manifesto for Cyborgs: Science, Technology, and Socialist Feminism in the 1980s.” Feminism/Postmodernism. Ed. Linda J. Nicholson. New York: Routledge, 1990, p. 233
9 – Testo ispirato e tratto da: Arianna Sollazzo, The corpo-graphies of water: reading the relationships between
bodies through salty water. How visual art helps to understand bodies of salty water [tesi di Master – Gender Studies]. Vienna:
Central European University, 2022.


Instagram: dineo_seshee

Instagram: oceanspaceorg

Instagram: pirelli_hangarbicocca


Caption

Veduta della mostra “The Soul Expanding Ocean #3: Dineo Seshee Bopape. Ocean Space, Venezia, 2022.  Commissionata e prodotta da TBA21–Academy – Courtesy Ocean Space, ph Matteo De Fina

Dineo Seshee Bopape. lerato laka le a phela le a phela le a phela / My love is alive, is alive, is alive, 2022. Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2022 Commissionato da TBA21–Academy e co-prodotto da Pirelli HangarBicocca – Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

Dineo Seshee Bopape. lerato laka le a phela le a phela le a phela / My love is alive, is alive, is alive, 2022 (still) Installazione video a tre canali, suono, colore 17’ – Courtesy l’artista. Commissionato da TBA21–Academy e co- prodotto da Pirelli HangarBicocca

Dineo Seshee Bopape: Still da video, 2021 – 2022. “The Soul Expanding Ocean #3: Dineo Seshee Bopape” è commissionata e prodotta da TBA21–Academy.

Veduta della mostra “The Soul Expanding Ocean #3: Dineo Seshee Bopape”. Ocean Space, Venezia, 2022.  Commissionata e prodotta da TBA21–Academy. Foto: Matteo De Fina