Calipso è la mostra personale di Cleo Fariselli (Cesenatico, 1982) attualmente in corso da Clima fino al 21 gennaio 2017. Entra e lasciati guidare. La prima stanza è occupata da presenze antropomorfe su piedistalli, che ti accoglieranno nella folla in festa. Si sente in lontananza la musica, mentre a poco a poco focalizzi le sculture e scopri che non sono normali teste, ma piuttosto delle forme plastiche che l’artista ha modellato alla cieca, plasmandone il volto secondo memoria. Un naso esageratamente grande fa da contraltare alle dita che hanno trapassato il limite di uno spazio indovinato. Cleo scava alla cieca in un blocco di argilla, e mentre fa questo sembra esplorare anche se stessa. Allo stesso modo, nel retro stanza, incontrerai vasi che nascondono altri volti al loro interno, ed ecco che l’azione del “guardare dentro” si sposta dall’artista a te, che sei qui e guardi con Calipso, tua accompagnatrice. Alle pareti due grandi occhi di cartapesta, che potrebbero essere proprio quelli dell’enigmatica Dea, osservano in silenzio, tacciono e stanno lì appesi. Hanno attirato il tuo sguardo, non è vero? Sappi che sono tanto magnetici quanto fragili.

Nella seconda stanza incontrerai finalmente “Cleo”. Vedrai attraverso i suoi occhi, ti immergerai in uno stato non tuo e sarai sul punto di oltrepassare una soglia. Potrai scegliere se essere guardone o compagno, destra o sinistra, dentro o fuori. Da che parte andare, dunque? Quale pezzo di mondo osservare? Prenditi tutto il tempo che vuoi per scegliere, mentre la musica ti culla dolcemente rendendo questo momento solo tuo. Calipso è “colei che nasconde”, e le opere verso cui ti conduce sono anch’esse dei luoghi in cui nascondere, nascondersi. Qualcosa che non si vede, che si cerca senza trovare. Calipso sa quanto sia importante il senso della vista, e sa bene quanto sia sottovalutato. Forse è il nostro destino di uomini osservare e dimenticare, avere e lasciare perdere. Scivoliamo fra le tende della nostra individualità ricoprendo col tessuto un prezioso segreto dentro di noi. Nascosto bene nella nuca, sotto la pelle, chiuso per sempre da qualche parte nel profondo. Non importa. A volte si può entrare anche in un posto chiuso.

Ricordi la fanciulla di Corinto, che per trattenere la figura dell’amato ne tratteggiò l’ombra su un muro? Su quella linea il padre impresse dell’argilla e ne modellò il volto. Complicità di un genitore commosso che riconosce un gesto di puro amore e perciò non esita ad assecondarlo. Vedo la stessa premura nella musica che si spande per la galleria, e tu? Vedo lo stesso amore nelle presenze modellate da Cleo, che ti osservano dai piedistalli, o nelle testoline che stanno appese al drappo rosa come pipistrelli, che quasi si stanno svegliando, che si sono appena addormentate. Prendi questo amore e, come insegna la leggenda, disegnane il contorno per conservarne sempre memoria. Non dimenticare la lezione di Calipso, che insegna a darsi, ad aprirsi, a cercare chi è nascosto, a giocare, a ballare, ad addormentarsi nel proprio mondo per sognarne di nuovi, tanti quanti furono quelli visitati da Ulisse.
Claudia Contu
CLEO FARISELLI
CALIPSO
a cura di Francesco Lecci
6 dicembre 2016 – 21 gennaio 2017
CLIMA – Via Alessandro Stradella, 5 – Milano
Immagine di copertina: Cleo (detail) – 2016, polystyrene, dental ceramic plaster, iron oxide, acrylic color, 16 x 33 x 24 cm – courtesy Galleria Clima, ph Marco Davolio