Palermo e l’Europa. La II edizione di BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo.

BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo è una manifestazione internazionale di teatro, musica e arti visive – giunta alla sua seconda edizione – che si tiene a Palermo, città dove è nata nel 2017. Ideata e voluta dal direttore artistico Andrea Cusumano – ex Assessore alla Cultura di Palermo – propone, questo anno, il titolo ÜberMauer (in italiano, Oltre il Muro) e si svolge dal 6 novembre all’8 dicembre, organizzata in collaborazione con Fondazione Merz ed European Alternatives, un coordinamento che sviluppa nuove idee e proposte per la democrazia e, quindi, per la politica e la cultura a livello europeo.
La connessione di queste realtà è stata armonicamente completata con Transeuropa, festival transnazionale, organizzato da European Alternatives a partire dal 2007.
Il connubio artistico-culturale si svolge nell’anno in cui ricorrono tre anniversari di forte significato politico e simbolico: i trentennali della caduta del Muro di Berlino e della rivolta di Piazza Tienanmen e il cinquantenario dei moti di Stonewall.
Partendo da antiche riflessioni aristoteliche sull’identità della polis e sul carattere dell’integrazione, il nucleo artistico di BAM e Transeuropa sviluppa la necessità morale e materiale dell’unificazione tra popoli e culture; la visione dell’Europa come idea di unità continentale e di organizzazione e l’affermazione di un mondo senza confini.
Si crede e si mette in atto un forte impegno civile inteso non solo al riconoscimento ma anche al rispetto delle diversità e delle specificità.
Un condizione che sicuramente ritroviamo in una città di Palermo che, dopo Manifesta 12 e Palermo Capitale della Cultura, vive ancora un fermento culturale in piena crescita e attrae, per la sua natura storica e geografica (e per le belle ragazze), persone provenienti da tutte le parti del mondo.
Palermo, cuore del Mediterraneo, rivela una vocazione decisamente transculturale e continua a promuovere un grande cambiamento sociale.
Secondo il direttore artistico Cusumano: “Palermo è tornata ad essere un riferimento culturale per tematiche e ricerche artistiche e culturali globali. La Biennale ha visto una vibrante partecipazione cittadina ed ha segnato un risveglio culturale che oggi appare consolidato”. Affermazioni condivise da Lorenzo Marsili, Fondatore di European Alternatives e curatore di Transeuropa Festival, che evoca Palermo come la “città di chi salva le vite in mare”, e da Beatrice Merz, Presidente della Fondazione Merz, la quale apprezza la forte identità del territorio siciliano, che a volte si rivela paradossale ma al contempo fonte veicolante di processi culturali.
Esiste, poi, il paradosso di una zona grigia che in città, purtroppo, continua a permanere e che è emersa nel bruto abbattimento, da parte di ignoti, dell’opera Crossover di Giuseppe Lana. Prodotta e installata grazie a sostenitori privati e alla Fondazione Merz, Crossover è collocata a Piazza Magione, luogo che, con il Teatro Garibaldi, rappresenta una delle location principali della biennale. Un colpo basso da cui gran parte della comunità e le istituzioni si dissociano. In risposta a questo affronto, Fondazione Merz ripristinerà l’intera opera.



fu Shirin Neshat_Sarah_2016_Courtesy of the artist and Gladstone Gallery New York and Brussels
fu Claire Fontaine_Foreigners Everyday, 2004-ongoing
fu Alfredo Jaar_Due o tre cose che so dei mostri_UberMauer_BAM 2019_courtesy Fondazione Merz
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Dopo qualche mese di stallo, la biennale ha rappresentato un nuovo risveglio della città, innestando una grande energia tra i suoi fruitori.
Bam, infatti, comprende installazioni che tracciano e segnano l’apertura di molti luoghi a Palermo. Dal Teatro Garibaldi, sede della mostra site specific New Unions di Jonas Staal, alle opere di Michal Rovner e Shirin Neshat, presenti nella Chiesa di Santa Maria dello Spasimo. Diciotto in tutto gli artisti coinvolti, tra i quali: Damián Ortega, Emily Jacir, Claire Fontaine, Shilpa Gupta e Francesco Arena.
Il circuito ha inoltre attivato realtà locali tra cui Dimora Oz insieme all’associazione Eglise, il nuovo collettivo KAD- Kalsa Art District, la Galleria Francesco Pantaleone, l’associazione N38E13 e lo Studio Tessile Parlato. Alcuni artisti hanno aperto le porte dei loro laboratori organizzando talk e momenti performativi, proponendo incontri stimolanti che hanno regalato vari spunti di confronto e nuove idee. Tra di loro: Andrea Masu, Ignazio Mortellaro, Michele Tiberio, Nancy Granata e Simone Mannino. Ampio spazio è stato riservato anche alle performance teatrali e musicali come lo spettacolo Orexis, unione perfetta tra le note del compositore e pianista Giovanni Di Giandomenico, la danza contemporanea della coreografa Silvia Giuffrè e l’inaugurazione della mostra di New Unions di Joan Staal, presente all’opening.
Da citare il concerto The Mayfield, all’interno della cornice della Chiesa del SS. Salvatore (in pieno centro storico),prima mondiale assoluta, dove ha agito uno dei più grandi esponenti della musica contemporanea e del mondo del teatro, Heiner Goebbles.
Palermo, dunque, si conferma, nonostante i suoi contrasti, una città in piena evoluzione culturale. Tra le installazioni c’è l’imponente e suggestiva opera dell’artista cileno Alfredo Jaar che ha riportato alla luce il Teatro Bellini, da tempo chiuso e dimenticato. L’opera induce il pubblico a un’immersione nella sala grazie a una luce rossa molto intensa. Numerose sedie cadono nella platea, alcune sono sospese nell’aria, altre sono sparse sul pavimento. Una grande scritta in neon rosso riflette la sintesi della storia contemporanea; la citazione è da Antonio Gramsci, il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri. Fantasmi del passato e potenti demoni del presente che (in questo caso) la città cerca di combattere perseverando un innovativo disegno politico e cultuale.

Sasha Taormina


BAM | Biennale Arcipelago Mediterraneo | seconda edizione

ÜberMauer

Direttore artistico Andrea Cusumano

Organizzata in collaborazione con Fondazione Merz ed European Alternatives,

6 novembre – 8 dicembre 2019

Palermo

www.bampalermo.com

Instagram: bamfestival


Caption

Shirin Neshat, Sarah, 2016 – Courtesy BAM 2019, l’artista e Gladstone Gallery New York and Brussels

Claire Fontaine Foreigners Everyday, 2004-ongoing – Courtesy BAM 2019

Alfredo Jaar, Due o tre cose che so dei mostri – UberMauer, BAM 2019 – Courtesy Fondazione Merz