Camilla Boemio

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Camilla Boemio è una curatrice di ricerca, e scrittrice d’arte; è associata AICA (International Art Critics) e all’IKT (International). Il suo lavoro si concentra sui sistemi interdisciplinari da una prospettiva femminista intersezionale, con particolare attenzione ai sistemi sociali e ad altre ecologie. Ogni progetto è un viaggio, una traiettoria nella quale muoversi attraverso temi di analisi diversi; i suoi recenti progetti curatoriali di indagine sul corpo includono: la mostra di Jérôme Chazeix: The coat of hipness (materiali velati) curata per AltaRoma2020 da Label201 (2020); Marina Moreno: Dance as sculpture in space sostenuto dall’Arts Council England (2019-2020). Co-coordinatrice di Cycladic Arts, è co-fondatrice della piattaforma nomade AAC Platform. Nel 2022 è stata curatrice associata di Pera + Flora + Fauna: The Story of Indigenousness and the Ownership of History, alla 59 ° Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, Il Latte dei Sogni. Nello stesso anno ha co-curato una serie di mostre per il Polo Museale Sapienza; nel Museo dell’Arte Classica e nel Museo dell’arte contemporanea MLAC. Nel 2016 è stata la curatrice di Diminished Capacity, il primo padiglione nazionale della Nigeria alla XV Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, con il titolo Reporting from the Front; nel 2013 è stata curatrice associata di Portable Nation. Disappearance As Work in progress - Approaches to Ecological Romanticism, il padiglione nazionale delle Maldive alla 55° Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, dal titolo Il Palazzo Enciclopedico. Nel 2018 ha preso parte al progetto VVM alla Tate Liverpool.