Il caldo già non è quello asfissiante dell’estate appena trascorsa. Le strade si stanno lentamente spopolando dei turisti. La città si è calmata e l’usuale andirivieni lavorativo sta poco a poco riprendendo piede. In una così tranquilla serata di inizio settembre si è inaugurata la settima edizione di Art Nou, la rassegna sull’arte emergente a Barcellona.
Martedì 04.09 alle 17.30, quindici gallerie hanno presentato contemporaneamente più di ottanta nuovi e giovani artisti con l’obiettivo di mostrarne il talento e poterne diffondere il lavoro. Il programma completo comprende mostre, attività, tavole rotonde, studio visit… che si susseguono lungo tutto il mese, con l’intenzione di convertire la capitale catalana nell’epicentro della nuova scena artistica.
L’evento si estende tra gli stretti vicoli del quartiere Gotico e del Raval, proseguendo per i carrers perfettamente perpendicolari dell’Eixample, fino a estendersi alla periferia della città.
Data la sua entità, le parole che seguiranno potranno essere soltanto un resoconto parziale di quello che è successo e di quello che sta accadendo, una sineddoche di quello che si è visto e che si può vedere.
Alla Blueproject Foundation espone Elena Lavellés, ultimo dei suoi artisti in residenza, con un lavoro che prosegue la sua indagine sulle tre forme dell’oro (minerale, idrocarburo e metallo prezioso), tentando di svelarne le interazioni tra: i processi di trasformazione, le storie locali e le relazioni di potere dell’imperialismo corporativo.
La piccola LaPlace, che si affaccia sull’incantevole Basses de Sant Pere, incornicia tra le sue pareti bianco asettico, come dei grandi preziosi gioielli, i vari pezzi che l’artista e ceramista francese Sixtine Jacquart ha utilizzato in una delle sue precedenti performance.
Poco più in là, s’incontra la Bombon projects, con Ana Dot, che ricerca i segni del passato presenti sulle pareti e sul suolo della stessa galleria, un vecchio negozio di vendita all’ingrosso, vedendoli come piste che permettano di immaginare e ricostruire un differente scenario. L’artista li evidenza attraverso un codice simile a quello che gli operai lasciano con spray fluorescenti nei cantieri o lungo le strade per indicare futuri lavori.
La galleria Senda presenta nell’alternativo Lab36 la personale di Pablo Vindel: attraverso la proiezione di un video, dove metaforicamente scioglie le parole dalla sua lingua, ci presenta delle sculture di vetro soffiato, dove il suo respiro ne ha plasmato le forme e delimitato il movimento; l’intera ricerca presentata, priva della parola, cerca di parlarci dell’espressione e il suo risultato.
Alla RocioSantaCruz, Julia LLerena inaugura una mostra che ricalca quella esposta alla BlueProject qualche mese fa. L’accumulo degli oggetti (o dei loro frammenti) che l’artista trova lungo il cammino del suo quotidiano, diventano pretesto per riprodurre un gran archivio dell’ordinario che trasforma in straordinario.
Hans&Fritz con The Foolosopher di Marc Badia, presenta differenti pitture che si ispirano ad un video dell’applicazione Vine: A Potato Flew Around My Room, che si fece virale nel 2014 a causa della mala interpretazione di una canzone di Frank Ocean da parte di un . Il lavoro presentato esplora l’idea di come l’humor assurdo dentro il linguaggio di internet, i meme e le gif, possono alludere a molto più.
etHALL installa nei suoi spazi Hotel Andalucía, un progetto di Blanca Ultrillas Gracia, Clàudia del Barrio e Vilma Bravo che raccontano il loro viaggio riparatore alle ansie della vita, che le ha portate a vivere in forma estrema e delirante le feste popolari del litorale spagnolo.
La sensazione generale di Art Nou è che quell’arte etichettata sotto la categoria del nuovo, in realtà sappia già un po’ di vecchio, o a dir meglio di già visto. I lavori delle nuove promesse dell’arte spesso entrano già nei canoni consolidati della vendita e vengono a mancare della sperimentazione e dell’azzardo che ci si aspetterebbe all’inizio della carriera di un giovane artista. Nonostante questo, nel complesso, si può dire che l’intera manifestazione è stata capace di focalizzare la sua forza e l’attenzione del mercato sugli under 35, spesso nemmeno considerati.
Il prossimo appuntamento è fissato al 4 ottobre con l’ esposizione collettiva e la premiazione ufficiale dell’evento presso La Cappela
.Art Nou potrebbe essere, forse, paragonato al vino perché con gli anni stá sempre migliorando e prendendo corpo. Nell’attesa della prossima edizione, direi di bere un’altra Moritz, che sponsorizza l’evento ed è pure gratis!
Marco Tondello
Art Nou
Iniziativa di Abe – Art Barcelona Associaciò de Galeries
04 settembre – 23 settembre 2018
Caption
Bombon projects, Ana Dot – Courtesy Bombon projects, ph. Ketevan Gvinepadze
Elena Lavellés, Future relics – Courtesy Blueproject Foundation
The foolospher exhibition – installation Marc Badia – Courtesy of the artist and Hans Fritz Contemporary