Aosta Publishing, un anagramma sbagliato per Toast Project Space

Aosta è l’anagramma volutamente sbagliato di Toast. Aosta Publishing è la nuova creatura cartacea di Maria Cecilia Cirillo e Stefano Giuri, ideata per Toast Project Space, che muove i suoi primi passi presentando Dexter, progetto di Giacomo Montanelli (San Miniato, 1996).
L’ex casotto della portineria nella Manifattura Tabacchi di Firenze torna alla sua funzione antica proponendo un ciclo di edizioni dedicato alla pratica artistica e curatoriale attraverso la carta stampata.
Per entrare subito in contatto con un progetto che si concretizza in un “oggetto” che è possibile ricevere via posta a casa, che vede al suo centro una rinnovata necessità di preservare la tangibilità, abbiamo virtualizzato uno dei suoi contenuti, realizzato e gentilmente concesso da Irene Sofia Comi.


FRECCIATINE → di Irene Sofia Comi

Ciao Giacomo, so che l’intervista che segue dovrebbe seguire un filo logico, per esempio dovrei cominciare chiedendoti qualcosa a proposito del progetto da Toast a Firenze; potrei aprire la conversazione domandandoti perché il titolo della mostra è “Dexter”, entrare nello specifico dei lavori che hai pensato di mostrare o ancora parlare dell’inevitabile spostamento della mostra in termini editoriali e fotografici, ma preferisco avviare la conversazione partendo da altro. Spero non ti dia noia.

ISC: Che cosa pensi del fare pittura? Ho l’impressione che in svariati progetti, pubblicazioni e approfondimenti definiti “speciali”, la pittura venga spesso isolata. Credi nella sua autonomia rispetto ad altri linguaggi artistici?

GM: Ciao Irene Sofia 🙂 credo che queste iniziative portino raramente nuove riflessioni.

ISC: Trovo curioso che, prima della comparsa sulla scena di Galileo, più che di “esperimento” si parlasse di “osservazione”. L’esperimento presuppone una risposta intellegibile, quanto più indipendente possibile dalla casualità umana.
In un esperimento, ad esempio, per far sì che si realizzino alcuni punti precedentemente osservati si “costruisce” un fenomeno nuovo in un laboratorio…

GM: Da un libro di scienze illustrato per bambini che mi ha regalato Jimmy: « […] l’osservazione attraverso la vista, l’udito e il tatto, il calcolo, il confronto con esperienze precedenti e il ragionamento portano lo sperimentatore a risultati che vengono via via registrati. Egli si sente fiducioso nel mettere a punto un esperimento, in base a una certa ipotesi, se capisce che questo è il mezzo migliore per giungere alla soluzione di un problema o a chiarire un determinato concetto. » Non è lo stesso per un artista?

ISC: Potremmo dire che esista la figura romanticizzata dello “scienziato pazzo” e che i principi alchemici precedano – quantomeno idealmente – la chimica.
Pensi che arte e scienza siano due lati della stessa medaglia? In che modo avvicini la tua pittura alla scienza (o forse, sarebbe meglio dire, la scienza si avvicina alla tua pittura? Pensando al noto cartone animato, chi è Dexter e chi Dee dee?

GM: No, arte e scienza potrebbero essere le facce di un rombicosidodecaedro forse. Molte cose si intrecciano o ritornano in una maniera simile in una dimensione diversa.
Io, come si fa da tempo, ho immaginato lo scienziato come metafora dell’artista (e viceversa) e non posso non notare le spiacevoli coincidenze con questi tempi. Non ci sono riferimenti ad avvenimenti scientifici. Che ci sia la scienza nel mio lavoro e in tutte le cose della vita è dato per scontato. Nel caso di Dexter è riportato su un piano estetico. Il sapore fa la differenza, per il resto si guardano i quadri come si sono sempre guardati, con quel dizionario. Mischiare le grammatiche può essere interessante, ma rischioso.
A proposito di Dexter. Chi è Mandark?

ISC: Continuiamo a parlare di personaggi. Come si inseriscono in questo discorso i tuoi soggetti anatomici? Ritornano nei dipinti e nei disegni e hanno per protagonisti “spiriti elettrici”, agglomerati di frecce e vettori sensibili.

GM: Sì, i dipinti sono la traduzione dei disegni che nascono sulla carta. Principalmente hanno un impatto progettuale e sono la cosa che ho progettato meno tra i miei lavori. Sembrano vettori di energie nascoste. Questi disegni per me hanno una carica sciamanica, ma che non conosco e non controllo. Li vedo tornare un po’ ovunque, si espandono in molte dimensioni, definizioni, stili ecc.

ISC: E se ti parlo di giochi ottico-geometrici e di avanguardie d’inizio Novecento, tu cosa mi dici?

GM: Che mi sembra di dipingere come si dipingeva tredicimila anni fa nella Cueva de las Manos.

ISC: Un po’ per diletto e un po’ per sperimentazione, tutto il progetto pensato per Toast è fatto di salti e prospettive. Penso ai vari punti di vista del magazine-catalogo: contributi scritti e visivi, ironici e non. Pensi ci sia uno stile di scrittura o un’elaborazione visiva che rispecchia più di altre la tua pratica? Qualcosa al contrario se ne allontana, alimentando come effetto la tua ricerca?

GM: Ogni cosa è buona per stimolare le mie idee sul mondo. Mi sono immaginato in tutti i soggetti della rivista, da direttore a modello, per collaborare con un po’ di amici.
Lo faccio sempre, ho manie organizzative. Difficilmente riesco a decifrare gli ordini gerarchici delle cose. Poi c’è il mio lavoro e quello per me è l’importante e mi chiedo quali siano le mie responsabilità.

ISC: “Quando era ancora una mostra”: qualche giorno fa, parlando di Dexter , hai esordito così. In questa circostanza eccezionale diventa inevitabile ripensare il formato dei progetti artistici; eppure questa è ancora una mostra così come era stata immaginata, con il suo catalogo-magazine a corredo di cui anche quest’intervista è parte. Mi piace pensare al nuovo progetto di Toast come estensione della tua mostra: in uno spazio editoriale e fotografico, Dexter assume un altro formato. Come cambia la tua percezione del progetto in termini di display? Come ti relazioni con l’idea di mostra come oggetto fotografico?

GM: Stefano e Cecilia pensavano da molto tempo a questa formula e me l’hanno proposta con rispetto ed ho accettato per molti motivi. Mi piace che ci sia una versione oggettuale, editoriale della mostra, che si potrà sfogliare tra le mani. Questo mi ha permesso di ricostruire lo spazio come volevo e come probabilmente non avrei potuto. Poi ci sarà una versione digitale che produrrà un certo numero di like, condivisioni, complimenti o dissensi, ma quelli più difficilmente si noteranno, e poi?
Sarebbe bello una versione reale, ancora uguale, ma diversa, per stare con gli amici.

ISC: Un aneddoto ironico a tal proposito è quello del rendering di DEXTER Magazine , ovvero la rappresentazione di una rivista nella rivista.

GM: La rivista mi interessa come oggetto iconico. Volevo creare un oggetto che nella mostra funzionasse da elemento di arredo, scenografico. Allora ho chiesto ad un po’ di amici di collaborare per creare uno spazio di condivisione, un tavolo dove ognuno mette il proprio contributo.
Siccome nel progetto c’è sempre una visione macroscopica e microscopica della stessa cosa, come se tutto stesse tra due vetrini o intorno a noi, anche il magazine gioca su questo aspetto; è parte della mostra, come un lavoro, un oggetto, ma è anche il suo contenitore, come un catalogo. Eppure non è niente di tutto questo.
Cos’è?



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Giacomo Montanelli

Dexter

Aosta Publishing è un progetto di Maria Cecilia Cirillo e Stefano Giuri per Toast Project Space

Dexter Magazine / Hopefully something will happen / Giacomo Montanelli 

Contributors: Maria Virginia Benvenuti, Elena Camiciottoli, Federico Cantale, Nicole Colombo, Irene Sofia Comi, Alessandra Franetovich, Antonio Grulli, Francesco Lauretta, Luca Loreti, Jimmy Milani, Federica Murgia, Luigi Antonio Presicce, Giulio Scalisi, Super Summer Extra Pomeriggio, Treti Galaxie

TOAST Project Space – Via delle Cascine, 33-35 – Firenze

www.manifatturatabacchi.com/toast-project/

Instagram: toastprojectspace


Caption

Dexter, Giacomo Montanelli per Aosta Publishing, Toast Project Space, 2020 – Courtesy Toast Project Space

Dexter Magazine, Dexter Giacomo Montanelli per Aosta Publishing – Toast Project Space, 2020 – Courtesy Toast Project Space

Grande Pericolo, Dexter, Giacomo Montanelli per Aosta Publishing,Toast Project Space, 2020 – Courtesy Toast Project Space

Grafico a Torta, Dexter Giacomo Montanelli per Aosta Publishing – Toast Project Space, 2020 – Courtesy Toast Project Space