OLD PEOPLE LOVE ME di Antoine Donzeaud è il terzo progetto espositivo di Nowhere: the State of Unrealities, programma 2018 di Ultrastudio, artist-run space nato tre anni fa a Pescara e ultimamente approdato a Los Angeles. All’entrata, il cartello scritto a pennarello “Enjoy the show”, amplifica la sensazione di scoperta, mentre la zona industriale di Pescara sud svanisce una volta chiusa la saracinesca alle spalle. Siamo dentro la camera da letto di qualcuno, decisamente giovane, immersa nella luce rossa di una proiezione a tutta parete; lo spazio sembra flettersi verso un passato non molto lontano che forse era ieri, o una settimana fa. Il sonoro del video, che invade la stanza, è un canto distorto su una musica downtempo, che quasi ti invita a sederti sul bordo del letto, sfatto, al centro della stanza. Osservarte da lì, dalla sponda del materasso dalle lenzuola rosse, le immagini aprono a uno spazio parallelo, un loop a rallenty in cui la videopresenza di due ventenni a mezzo busto compensa il senso di assenza della stanza disabitata. Di spalle o di profilo, senza mai guardare verso di noi, i ragazzi si muovono dietro la consolle di un club che potrebbe essere a Parigi, Pescara o Los Angeles, ma che pure appare il prolungamento dello spazio reale, come una diretta trasmessa in differita. L’atmosfera dilatata amplifica il paradosso dell’esserci senza partecipare, del vivere un presente che è già passato. Il testo di Antoine che accompagna l’installazione, è il racconto di una normalità lenta, che non ha niente di speciale ma è senza conflitto, turbata solo dall’imprevisto di un viaggio andato a monte e dalla sensazione che ti assale nel ritorno verso casa.
OLD PEOPLE LOVE ME funziona più o meno come l’atto di guardare cose banali “allineate come se fossero in mostra” , o come perdersi a osservare le vite degli altri. Quella percezione sospesa di spazio e tempo è pure la sensazione liberatoria che quel qui e ora potrebbe trovarsi in qualsiasi luogo o da nessuna parte: che in qualche modo potrebbe avere a che fare con il percorso di US in questi tre anni: iniziato in un luogo preciso nel centro-sud d’Italia, non esattamente ideale per ospitare questo tipo di progetti, per aprire una seconda sede oltreoceano, creando così un canale continuo di scambio tra Europa e Stati Uniti. Se quello degli spazi indipendenti è un fenomeno a cui ultimamente è sembrato necessario mettere un cappello, non è chiaro se il problema sia quello di chiarire un’identità, o una questione di sostenibilità dei progetti. US, nel racconto dei fondatori Massimiliano, Gioia, Matteo e Maurizio, nasce come spazio condiviso che dal 2015 si presta a essere modificato dall’avvicendarsi delle varie guest, un po’ come dividere lo studio con un artista sempre diverso. Insieme si collabora alla realizzazione del progetto espositivo, proposto dall’artista e adattato alla realtà dello spazio, che di volta in volta si rigenera e cambia forma, testando la propria elasticità nell’incontro con gli altri. Di fatto l’artist-run space diventa un luogo di ricerca e sperimentazione: se la scelta degli artisti può essere in prima istanza istintiva e influenzata in parte anche dal lato umano, quello che emerge è una programmazione strutturata e orientata alla ricerca, con il margine di rischio che questo comporta. In casi come quello di US sembra piuttosto superfluo appellarsi alle etichette, definire strategie, «provare ad avere il pieno controllo su tutto. Non si può pianificare quello che a monte è un flusso». L’orientamento curatoriale messo in campo da un collettivo di artisti diventa uno strumento di libertà e sperimentazione lontano dai luoghi ufficiali dell’arte e dalle logiche di mercato. Una boccata d’aria fresca dallo stress di un mondo pressurizzato, rigenerato dal nuovo asse Pescara/Los Angeles.
we know the start, we know the end from Antoine Donzeaud on Vimeo.
Antoine Donzeaud
OLD PEOPLE LOVE ME
09 Settembre – 04 Novembre 2018
ULTRASTUDIO – Via Raiale, 161 – Pescara
Instagram: ultrastudio.sexy
Caption
Antoine Donzeaud, OLD PEOPLE LOVE ME – exhibition view, ULTRASTUDIO, Pescara, 2018 – Courtesy ULTRASTUDIO