Siamo ormai immersi nell’era del Like. Semplice, veloce, diretto, incredibilmente democratico, il pollice alzato si offre al vasto pubblico come canalizzatore di consenso e strumento chiave per mantenere vivo il flusso comunicativo dei social e della rete. C’era una volta il tele voto: lento, scomodo e (eresia!) a pagamento. A guardarlo bene oggi, un dinosauro. Il Like non è controllabile, da forma a una verità distorta. La vecchia idea che il popolo fa le rivoluzioni è virata verso tinte azzurrine.
Welcome to the Jungle fugge da questa logica. Il nuovo percorso creativo di Alex Urso può essere presentato in maniera lucida, diretta e sincera attraverso le parole stesse dell’artista: “Nello specifico, gran parte delle opere qui proposte sono nate come rifiuto personale nei confronti di alcune dinamiche che, a mio avviso, oggi caratterizzano molti dei miei coetanei, artisti emergenti: la fame di like, di consenso, il ridurre la pratica artistica a esibizione/spettacolo e ricerca ostinata di approvazione: l’occhiolino strizzato al curatore, i social network come vetrina, l’ostinata promozione di se stessi”.
Nell’era della creatività diffusa, una delle strade sempre più battute per emergere dal rumore di fondo colorato e omologante è quella di sfidarlo con i numeri, fare più rumore, in maniera sempre nuova, nella speranza di essere notati e posti nell’olimpo delle riviste e delle mostre esclusive, la con quel Vezzoli che si beffa, in maniera coltissima e raffinata, di tutti loro. Nell’epoca del sorriso facile, Francesco vaga per musei alla ricerca delle lacrime, Alex raccoglie le immagini dei suoi eroi del passato, le ritaglia e le mette in una teca, a riparo dall’ondata che crescendo tutto equipara e spazza via.
Il percorso espositivo generato da Welcome to the Jungle prevede episodi differenti: diorami, collage di grandi dimensioni e installazioni. Ogni serie di lavori, pur possedendo una propria autonoma, è parte integrante di un progetto ampio. Prima tappa, il 12 aprile, presso la Baltic Gallery of Contemporary Art di Słupsk. In quell’occasione verrà presentata una prima, significativa parte della serie. Il 19 maggio, negli spazi della Galleria Entropia di Breslavia, prenderà il via una grande mostra personale che offrirà, in maniera completa e organica, la recente produzione estetica di Alex Urso. Il pubblico sarà immerso nei pensieri e nelle opere, si troverà a riflettere sul sistema dell’arte attraverso un dialogo con i grandi protagonisti del secolo passato. In un’epoca che sembra aver perso ogni valido metro di giudizio, in un tempo dominato da quei “Barbari” profetizzati nel 2006 da Alessandro Baricco, l’artista classe 1987 propone una intelligente e non banale analisi che mette in luce, attraverso lo sguardo di un antropologo eretico, la brama di consenso e di finta socialità presente negli artisti suoi coetanei. Una brama che si fa autodistruttiva e che spesso è solo di facciata, falsa soluzione per non perdersi e sentirsi soli e senza scopo in questo oceano di corrente elettrica.
Marco Roberto Marelli
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